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Kingfisher Sky - "Hallway Of Dreams" (Suburban Records/***)

Line up:

Judith Rijnveld – Vocals
Daan Janzing – Guitar
Edo van der Kolk – Guitar
George van Olffen – Keyboards
Eric Hoogendoorn – Bass
Ivar de Graaf – Drums
 

voto:

6,5
 

recensione

La storia dei Kinfisher Sky inizia nel 2001 quando il batterista Ivar de Graaf abbandona i Within Temptation, e dopo altre esperienze e aver trovato i membri, ecco che nel 2007 prende vita l’album che abbiamo sottomano ora, arrivato qui da noi in Italia in questo inizio 2009. Il gruppo si dice influenzato da artisti del calibro di Peter Gabriel, Porcupine Tree, Tori Amos, Pink Floyd e comunque molto della scena rock progressive, cui personalmente aggiungerei senza dubbio The Gathering e Within Temptation, e non solo per la provenienza del combo (i Paesi Bassi, terra natia di numerosissime bands sul generis).
Che cosa troviamo quindi nell’ascolto di quest’album?
Il disco si apre con la batteria e la tastiera di “The Craving” su cui subito dopo si inseriscono le chitarre , il basso, per dare una buona ritmica e peso alla canzone, che subito si tramuta in un intreccio di ritmiche con la voce di Judith, facendo uscire la vena progressive del combo, con l’aggiunta di una lieve vena pop di fondo.
La titletrack “Hallway Of Dreams” che viene subito dopo rimane molto legata al passato del drummer Ivar, sia per le melodie vocali che per le composizioni. Si arriva poi alla melodica “Balance of Power”, con più di una strizzata d’occhio verso il pop, con melodie di facile ascolto e qualche inserto di chitarre più pesante.
Che dire poi di “November” ? un combo di parti lente e melodiche ed altre sinfoniche , che in effetti potrebbe essere anche la definizione di gran parte dell’album.
Arriva poi la ballad “Big Fish”, e altre strizzate d’occhio al mercato pop; si torna in luoghi un po’ più “pesanti” con la seguente “Trough My Eyes”, anche se non troppo, che subito dopo un brano come “Seven Feet” continua si a dar un po’ di peso all’album, però ha un non so che di attitudine molto ruffiana.
Tastiere tendenti al prog e vocals talvolta effettate in “Persephone”, però quel velo pop non se ne va, anzi, si conferma di nuovo con la semiballad “Her White Dress” in cui le tastiere intessono melodie veramente mielose ad accompagnare la voce di Judith.
Un po’ di prog salta fuori con “Brody”, che ci riporta su territori più aggressivi, andando scemando però dalla metà in poi per riprendersi un pochino sul finale.
La conclusiva Sempre Fedele non cambia molto il giudizio sul disco, ok, c’è qualcosa , però nel complesso il songwriting è molto da migliorare.
In conclusione, i Kingfisher Sky, se vorranno lasciare il segno dovranno lavorare molto, e cercare di staccarsi di più da quelle similitudini con i Within Temptation che escono prepotenti dal loro sound, ma se vi piacciono le cose con un sacco di melodia e mielense, beh, allora ascoltateli.

Recensione di Marco "Mac" Brambilla

tracklist

  1. The Craving
  2. Hallway of Dreams
  3. Balance of Power
  4. November
  5. Big Fish
  6. Through My Eyes
  7. Seven Feet
  8. Persephone
  9. Her White Dress
  10. Brodì
  11. Sempre Fedele

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