Dalla Grecia con il loro thrash- metalcore, ecco i Negative Creeps. Il quintetto ellenico si presenta nel migliore dei modi: biografia nutrita, che vanta diversi live shows con gruppi del calibro di Rotting Christ, Septic Flesh, Homo Iratus, Less Than Human, e artwork accattivante. Mutual Annihilation, il quarto lavoro della band (ma secondo sotto la Black Lotus), pare davvero possedere tutte le caratteristiche per conquistarsi una notevole schiera di fans.
Purtroppo, però, c’è ancora molto lavoro da fare. E’ pur vero che la musica dei nostri è potente, squisitamente heavy e cadenzata da una batteria modello martello pneumatico, ma questo mix di diversi generi, qualificato dagli stessi Negative Creeps come “Satancore”, risulta alla lunga fastidioso. Stesse intro per tutte le dieci tracce, stesso andamento ritmico, insomma, stesso tutto. Che la traccia si chiami “Post homicidal depression”, oppure “We come for your ass”, la solfa è sempre la stessa, eccezione fatta per qualche interferenza di elementi elettronici qua e là.
Cosa sia il “Satancore”, dunque, non è dato di capire; comincio seriamente a pensare che stia dilagando una sorta di trend nel chiamare in causa il povero Belzebù in qualsivoglia occasione, e la cosa alla lunga rischia di diventare seriamente fastidiosa. D’altra parte il rischio dello sperimentare è proprio questo, che si crei un miscuglio indefinito, e spesso sgraziato, di sonorità; difficile “azzeccare” la formula giusta, e sicuramente, nonostante la buona volontà e pur rappresentando un punto di merito per la scena metal greca, i Negative Creeps non ce l’hanno fatta.
Recensione di Tiziana Ferro
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