Era il 1998 i Paganizer fuorno partoriti dalla mente di Rogga Johansson, mente unica di quella che nacque come una one man band.
Dopo un demo, svariati split ed Ep e ben sei studio album, quello che era nato come un progetto singolo prende vita come band vera e priopria.
"Scandinavian War Machine", l'album in questione, è un concentrato di classico Swedish Death. Non vuole e non cerca nemmeno di fuoriuscire da quei cliché che negli anni sono diventati il marchio simbolo di band storiche come At the Gates, Dismember, Unleashed.
Stupisce invece la scelta della cover recante un mostro cibernetico (molto simile ai famosi robot "Transformers"). Dal martello di Thor ben evidente nel logo ufficiale della band e dal nome dell'ensamble stesso ci si poteva aspettare tutt'altro.
Musicalmente i Paganizer non aggiungono nulla di nuovo, un death metal ben suonato, dalle ritmiche serrate ed i riff graffianti.
Sedici tracce a mio avviso sono troppe per un disco di questo tipo, già verso la metà dell'album si avverte un senso di stanchezza. Tuttavia apportando al sound qualche piccola variante i Paganizer potrebbero emergere dall'anonimato che li tenuti all'oscuro per oltre una decade.
L'esibizione al prestigioso Party San in questo 2009 potrebbe essere un nuovo punto di partenza.
Recensione di Paolo Manzi
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