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recensione

Non avrei mai pensato nel 2009 di avere l'onore di recensire i Ruthless, band Heavy Metal (super tradizionale!) nata nel posto sbagliato, Los Angeles, quando nella città degli angeli si masticava quasi esclusivamente “Hair” Metal, ed essere “True” non era affatto cool.
Per fortuna che la My Graveyard Productions, iniziata un'opera di rispolvero di vecchi dischi “Cult”, ha deciso di ristampare il mini d'esordio “Metal Without Mercy”, dando così un po' di visibilità ad una band, per anni, relegata nel dimenticatoio.
Dei cinque pezzi che compongono questo Ep, datato 1984, spicca senz'altro la tripletta iniziale con l'anthemica “Gates of Hell”, la mitica title track e “Bury the Axe”, nella quale Sami De John ci pittura uno scenario apocalittico con la sua ugola acida ma potente.
Il tempo della Raveniana “The Fever” e si torna di nuovo a ciò che i Ruthless sanno fare meglio, i mid tempos, ecco quindi “Mass Killer”, oscura song che chiudeva, all'epoca, l'album. Ma, non è finita qui, anche le due bonus finali sono assolutamente delle chicche, poiché si tratta di tracce registrate nell' '88 ma, mai pubblicate.
Quindi spazio a “White Death”, che sembra stata scritta da una cupa band della N.W.O.B.H.M. piuttosto che concepita sul Sunset Boulevard, dato l'incedere sinistro della stessa; si termina con “The Winds of War”, altra cruda perla di sano Heavy Metal.
In definitiva, se non avete mai ascoltato i Ruthless, ma vi piace l'Heavy Metal (puro!), non esitate a fare vostro questo “Metal Without Mercy”, Ruthless che tra l'altro sbarcheranno per la prima volta in italia al Play it Loud di settembre, per impartirci una crudele lezione di Metal senza pietà!!!

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

1. Gates of Hell
2. Metal Without Mercy
3. Bury the Axe
4. The Fever
5. Mass Killer
6. White Death
7. The Winds of War