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Long Distance Calling - "Avoid the Light" (Superball Music/Audioglobe)

Line up:

Dave - Guitar
Florian - Guitar
Jan - Bass
Janosch - Drums
Reimut - ambience
 

voto:

7,5
 

recensione

Finalmente un po’ colore su una copertina dei Long Distance Calling che, dopo averci abituato a degli artwork tetri e in scala di grigio, ritornano con “Avoid the Light”: un lavoro molto interessante che farà sicuramente discutere sia i fan della band che gli amanti del genere.
In primo luogo non è facile collocare il sound di questa band, a metà tra il progressive metal, l’heavy, l’ambient e l’hard rock più psichedelico.
La bravura dei Long Distance Calling sta proprio nel riuscire a non farsi etichettare, riuscendo allo stesso tempo a creare un suon particolare che spazia attraverso i vari generi musicali.
Sicuramente l’obbiettivo di questa giovane band non è certo quello di far staccare le teste dai colli a colpi di headbagging, anzi, è quello di creare un’atmosfera, una sottofondo che posso accompagnare l’ascoltatore durante una qualsiasi fase della giornata.
Il disco si apre con “Apparitions” una canzone senza fretta, dove vengono lasciati ampi spazi alle divagazioni strumentali e al ricamo di atmosfere malinconiche ma non cupe e oppressive come nei precedenti lavori. “Black Paper Planes”, un brano con un leggero retrogusto di stoner, con i suoi 7 minuti, è la canzone più breve dell’album. Proprio per quello che dicevo: ricamo delle atmosfere e sinteticità decisamente non sono due cose conciliabili!
Dopo gli assaggi leggermente fusion di “359°” arriva il pezzo più incisivo dell’album “I Know You, Stanly Milgram”, in questo lungo brano i Long Distance Calling svoltano decisamente verso il progressive, il che permette di dare al disco guizzo necessario per richiamare l’attenzione dell’ascoltatore.
Dopo un’arpeggiata “The Nearig Grave” con la partecipazione speciale di Jonas Renkse alla voce, il disco si chiude con un’altra grande suite “Sundown Highway”. L’ultimo brano, dove il bassista Jan può sfogarsi al meglio, è la chiusura perfetta per un album di questo genere: incisivo e ritmato non perde mai di vista la linea melodica che sta disegnando.
I Long Distance Calling sono riusciti ancora una volta a creare un album davvero pieno di personalità. Noi non ci stancheremo presto di ascoltare “Avoid The Light”, anzi, questo disco va subito nel raccoglitore della macchina!

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

  1. Apparition
  2. Black Paper Planes
  3. 3594
  4. I Know You, Stanley Miligram!
  5. The Nearing Grave
  6. Sundown Highway

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