Secondo album post reunion per la cult band del Connecticut, tornata (per restare!) come un fulmine a ciel sereno nel 2005, con la ri registrazione del vecchio “A Crystal Vison”, chiamato “A Crystal Revision” appunto ma, soprattutto con lo stupendo “Darkness Visible”, datato 2007.
Passato anche l'elettrizzante live dell'anno scorso, si arriva al qui presente “Sacred Oath”, nel quale, il gruppo capitanato da Rob Thorne, sfoggia alla grande il suo trademark, ovvero musica possente in pieno stile US Metal, ma con parecchia melodia, andando a richiamare in primis i Maiden e Dickinson solista poi.
Questa è comunque solo un'influenza, tanto per far capire l' azzeccatissima commistione creata dal “Sacro Giuramento”, capace di pestare sì ma, sempre e comunque con cognizione di causa e gusto sopraffino, vedi le stupende linee vocali di “Counting Zeros”.
Ma l'intero disco è permeato di grandi pezzi e qualità a profusione, cito la iper Maideniana “Blood Storm” o ancora la stessa “Sacred Oath”, nella quale Mr. Thorne offre una prestazione degna dei grandi nomi dell'Heavy Metal, grazie alla sua potente e personale ugola.
Da notare il maestoso lavoro delle sei corde di Thorne e Smith, che, data l'impostazione Classic, riescono a rendere speciale ogni passaggio e sfoderare assoli al fulmicotone come quello della tirata “Caught in the Arc”.
Ultima nota tecnica, la registrazione è perfetta, ad opera degli studios, così come l'etichetta stessa, di Thorne in persona, ovvero curata e potente, ma mai artificiosa, lasciando parlare i fatti e non nascondendosi dietro a suoni super pompati come accade tutt'oggi con le band senza idee...
Quindi se vi piace l'Heavy Metal Classico ben suonato, unito alle potente melodia tipicamente a stelle e strisce, siete pronti anche voi per il Giuramento!
Recensione di Alessio Aondio
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