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recensione

Disco d’esordio per i milanesi Kadavar, arrivati alla pubblicazione dell’omonimo album grazie alla sempre attente Punishment 18 Records, etichetta che personalmente trovo straordinaria e molto intelligente se calcoliamo che buona fetta dell’underground italiano è nel suo roster.
Questi giovani ci propongo un genere azzardato e oramai popolarissimo, esatto il death metal, attingendo grosse parti dalle ultime produzioni dei canadesi Kataklysm e strizzando l’occhio ai rami più esasperati del movimento europeo. Insomma le caratteristiche è oramai inutile elencarle, chitarre molto possenti dal suono groove, drumming ben scandito con ritmiche devastatrici e assoli melodici abbastanza tirati, il tutto rimanendo con i piedi per terra, sono infatti completamente assenti momenti di ricerca personale, limitandosi a suonare (bene) nove pezzi che diciamocelo, nel complesso fungono da tributo a quanto gia fatto dai mostri sacri che noi tutti conosciamo. Ovviamente non è il caso di abbattersi d’animo, come gia detto i tre ragazzi svolgono perfettamente il loro lavoretto, di classe ne hanno da vendere e di certo c’è solo che essere fiduciosi per il loro futuro. Altro da dire trovo che non ce ne sia, quindi mi limito a consigliarvi comunque il loro ascolto, personalmente mi aspetto grandi cose in futuro, voglio dunque premiare il loro coraggio.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. From Flesh to Sorrow
2. Return to Ashes
3. Behind the Storm
4. Global Collapse
5. Towards the Abyss
6. Morbid Sense of Weakness
7. Lust of Mortal Decay
8. Ghost of Revelation
9. Mirror of Lies