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Am Tuat - "Inmotion" (Unsigned/Club Inferno)

Line up:

Nick Pel - Guitars
Bauke Valstar - Guitars, screams & grunts
Arno Rensink - Bass
Sander Bosscher - Drums
 

voto:

6,5
 

recensione

Strano gruppo questi Am Tuat, band olandese in attività dal 1997 e con alle spalle il debutto “Illusions Of Time”, che ammetto di non aver ascoltato. Perché dico strano gruppo? Bhè c’è da dire fin da subito che il disco in questione è molto particolare, il genere proposto è una sorta di incrocio tra la musica raffinata e decadente di band come Novembre o My Dying Bride e alcuni richiami al thrash metal, la cosa è veramente particolare, se poi pensiamo che per il “cantato” è stato scelto un growl molto pesante un tantino fuori luogo e che oltretutto risulta totalmente anonimo, c’è davvero da rimanere perplessi.
Non si può certo dire che questi ragazzi non abbiano originalità, ma il guaio sta nell’esecuzione, insomma avere buone doti e non sfruttarle, i riff risultano abbastanza spompati e la sensazione di poca mancanza di motivazione da parte della band mi sembra abbondante, o perlomeno nelle parti tirate, dove le sfuriate suonano molto piatte e lineari e il reparto ritmico della batteria tende troppo ad andare su tempi lenti, in perfetto contrasto con la voce, come gia detto portata eccessivamente all’estremo. Nei momenti più lenti invece il discorso è diverso, il gruppo dimostra di avere una certa dimestichezza con questo tipo di interpretazione, le chitarre sfornano ottimi arpeggi che in più passaggi vi ricorderanno i migliori Opeth, aggiungeteci quel pizzico di psichedelica in un pezzo come “Ahead Of Sadness” e il risultato si scopre molto piacevole e rilassante.
Complice il fatto che la proposta non è certo delle più dirette e immediate, arrivare a fine disco è veramente una bella impresa, la durata è eccessiva, 66 minuti di questo tipo di musica sono davvero molti, certo Akerfeldt & soci te li sanno far trascorrere senza problemi, ma in questo caso prima di arrivare a questi livelli serve una certa maturità.
Insomma non voglio negarvi che questo “Inmotion” mi ha lasciato parecchio amaro in bocca, dispiace davvero vedere certe doti non sfruttate, ma senza ombra di dubbio il coraggio agli Am Tuat non manca e questo va assolutamente premiato. In futuro mi aspetto grandi cose.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. Oath Of The Sacrificed
  2. Desiderio Fides
  3. Distant Shores
  4. Lost
  5. Fading Images
  6. Ahead Of Sadness
  7. A Cry: The Sound Of A Tragedy
  8. Perilous Seas
  9. Destinies Grace
  10. Into Rememberance

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