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IQ - "Frequency" (InsideOut Music/Audioglobe)

Line up:

Peter Nicholls - Vocals
Michael Holmes - Guitar
John Jowitt - Bass
Mark Westworth - Keyboards
Andy Edwards - Drums
 

voto:

7,5
 

recensione

Nonostante i ventisette anni di carriera alle spalle, la discografia degli Iq giunge al traguardo della nona pubblicazione in studio solo ora, sebbene a parziale giustificazione di una vena compositiva perlomeno non in linea con i ritmi di mercato odierni, dobbiamo ricordare i numerosi travagli accorsi alla formazione britannica ed un approccio musicale che per indole rinnega le forzature basandosi su partiture libere eppur complicate. Il quintetto d’Albione viene da sempre accostato al movimento neoprogressive nato in Inghilterra tra la fine dei ’70 e gli inizi degli ’80 che pur prendendo ispirazione da capisaldi del prog come Genesis, King’s X e Yes, ha saputo sin dalle prime battute mostrare una propria identità, meritandosi una schiera di affezionati al seguito che ha consentito agli Iq di sopravvivere sino ai giorni nostri. Il sound di “Frequency” non stravolge l’inclinazione progressive rock di sempre, mostrando una serie di composizioni libere nella forma, talvolta complesse e ricche di atmosfere differenti in grado di mantenere alta l’attenzione anche a dispetto di minutaggi superiori alla media. Una sezione ritmica tecnicamente ineccepibile e sufficientemente varia dove per la prima volta in studio compare il drummer Andy Edwards in sostituzione del membro storico Paul Cook, viene supportata dall’ampia mole di tastiere curate da Mark Westworth e dalla chitarra leggera del fondatore Mike Holmes. Su questa base ariosa e sinfonica si stampano le vocals di Peter Nicholls abile nell’interpretare al meglio i numerosi momenti pacati, ma non sempre incisivo allorchè il sound richiederebbe una performance più energica. Una titletrack tra il nostalgico ed il malinconico apre le danze con bellissime linee vocali, seguita da “Life Support” caratterizzata da una prima parte in sordina con voce e tastiere protagonisti ed un finale inaspettatamente strumentale. Il disco si mantiene su buoni livelli anche con la varietà atmosferica di “Stronger Than Friction” e con la ballata “One Fatal Mistake”, prima di concedere due episodi altamente progressive come “Ryker Skies” e “The Province”, con la prima ostica e discontinua e la seconda decisamente più gradevole. Finale nuovamente rilassato con le pregevoli melodie imposte da una “Closer”, capace di chiudere nel migliore dei modi un disco mediamente ispirato e curato nei minimi dettagli che piacerà senza riserve ai fedeli seguaci della band, nonché a tutti gli amanti della scena progressive inglese.

Recensione di Teospire

tracklist

  1. Frequency
  2. Life support
  3. Stronger than friction
  4. One fatal mistake
  5. Ryker skies
  6. The province
  7. Closer

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