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recensione

Debutto per gli Exence, band toscana che annovera tra le proprie fila Federico Puleri, chitarrista dei Vision Divine, band che con questo progetto non ha nulla a che fare dato che dal power qua passiamo a un death tecnico che si rifà in tutto e per tutto al discorso intrapreso negli ultimi album dai Death del mai abbastanza compianto maestro Chuck Schuldiner.
Le idee messe in gioco sono molto buone, con grande protagonismo si impongono più di ogni altra cosa le chitarre, autrici di ottime prove alla ricerca di una propria personalità, grandiose sia in reparto ritmico che di assolo, dove ci regalano delle linee melodiche degne dei più collaudati chitarristi di questo panorama musicale. Forse però la troppa voglia di tributare mr.Chuck (non quello dei Chupa Chups sia chiaro) è anche il punto debole degli Exence, il cantato infatti si rifà molto allo stile del defunto musicista, ma lui si sa, aveva una vocazione naturale tutta sua, il povero Massimiliano per quanto si sforzi non riesce a raggiungere quei livelli, finendo così per arrivare a una timbrica che ricorda maggiormente quella di Dani Filth, probabilmente una delle voci più fastidiose di tutto il metal, il che non giova di certo nel complesso dell’album. Tornando al discorso strumentale, se siete dei ricercatori di suoni mai banali e scontati e di cambi di tempo a palate allora questo “Hystrionic” potrebbe suscitare il vostro interesse, se il tutto non fosse appesantito da quella gracchiata fuori luogo, gli Exence non avrebbero difficoltà a piazzarsi a pari livello di band nostrane come Illogicist e Sadist, cosa che speriamo fortemente visto che i presupposti ci sono tutti e certi brani come “”We Will Never” e “Shaman” non passano di certo inosservati.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. We Will Never
2. In Eternal Dynamics
3. Shaman
4. When Words Are Loose
5. Fix From The Ground
6. In Loving Memory
7. Primal Mystic Substance
8. Dream Of Wisdom
9. Symbolic Act
10. Overhate Threshold