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Jack Starr´s Burning Starr - "Defiance" (Magic Circle Music/Audioglobe)

Line up:

Todd Hall - voce
Jack Starr - chitarra
Ned Meloni - basso
 

voto:

8
 

recensione

E' ormai risaputo, che anche nel 2009, si può scrivere un album di puro e semplice Heavy Metal, fatto come dio comanda, senza fronzoli e con tanta passione.
E' pure un fatto noto, che Jack Starr, chitarrista newyorkese, lo faccia da ormai più di 25 anni, ovvero da quando la sua carriera iniziò al fianco di David DeFeis, nei Virgin Steele; quindi, date queste due (ovvie ma doverose!) premesse, sappiamo già cosa aspettarci dal nuovo “Defiance”. La novità sta nel cantante, Todd Michael Hall, che negli 80's militò negli oscuri Harlet, Heavy band del Michigan, e nella sua splendida ugola, cristallina e pulitissima, che dona all'album un'epicità solenne che ben si sposa con i brani, questa volta (forse un po' troppo!) Manowar oriented. Ciò non toglie che le composizioni di “Defiance” siano tutte possenti e ben arrangiate oltre che fruibilissime, data l'immediata assimilazione delle stesse, grazie a melodie a dir poco invidiabili, esempi ne sono la title track o ancora la maestosa “Ancient Ones”.
A mio avviso il capolavoro dell'opera è la suite “Black Clouds of Thanos”, oltre 9 minuti di cupo Heavy Epico ma, estremamente coinvolgente, presente anche un sentito omaggio a Blackmore e ai suoi Rainbow, proprio con “Catch the Rainbow”, reinterpretata da Starr con dei suoni di chitarra azzeccatissimi, grazie a dei vibrati da brividi, che non fanno altro che sottolineare le capacità del “capoccia” del gruppo.
Per dovere di cronaca, l'unica piccola critica che si può muovere all'axeman statunitense, tra l'altro sempre in grande spolvero col suo gusto UNICO per le melodie, è che alcuni brani mancano strutturalmente di dinamicità, ovvero, in soldoni, ci sarebbe stato benissimo anche qualche pezzo tirato, infatti se si ascolta la bonus track “Evil Never Sleeps”, registrata l'anno scorso al Magic Circle Festival, oppure “The King Must Die”, ci si accorge delle magnifiche potenzialità della band quando decide di pigiare sul gas.
Probabilmente Jack, ma è solo un'ipotesi, ha preferito mantenere un certo tipo di stile cadenzato per questa release, rendendo il disco omogeneo e compatto e puntando sul lato epico della sua musica, piuttosto che, ad esempio, sulla velocità.
In definitiva, certa gente non tradirà MAI le aspettative dei propri fans, sventolando alta la bandiera della coerenza, ciononostante mai ripetendosi o diventando auto celebrativo, quindi...
LONG LIVE BURNING STARR!!!

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Inquisitor
  2. Once and Future King
  3. Defiance
  4. Day of the Reaper
  5. Indian Nation
  6. Black Clouds of Thanos
  7. The King Must Die
  8. Ancient Ones
  9. Catch the Rainbow
  10. The Beast Inside
  11. Evil Never Sleeps (Live at MCF 2008)

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