A pochi il nome Fragments Of Unbecoming dirà qualcosa, sia per la musica della band, non di certo originale, sia per il panorama da dove proviene, parliamo infatti di quello tedesco, terra a cui si possono attribuire meriti per innumerevoli ascese di band storiche ma non di certo per la qualità della sua scena death.Questi ragazzi sono in attività dal 2000 e ci presentano un death melodic di puro stampo swedish, ripartendo esattamente da dove li avevamo lasciati, ovvero dal precedente "Sterling Black Icon", disco sulla soglia della sufficenza che non aggiungeva ne toglieva niente a quanto gia detto da innumerevoli altre formazioni. Tra le fila dei tedeschi spicca la presenza di Sam Anetzberger, qui decisamente meno personale che nei suoi Dead Eyed Sleeper, band che avevamo avuto il piacere di scoprire qualche mese fa. Come accadde in passato, anche in "The Everhaunting Past: Chapter IV A Splendid Retrospection" troviamo parecchio songwriting di seconda scelta, il quintetto infatti non sembra volersi schiodare minimamente dalle sue radici ben piantate nel genere che al momento sta forse diventando eccessivamente monotono e prevedibile, sia chiaro le abilità di esecuzione ci sono, in diversi momenti della tracklist i riff e le melodie proposte fanno buona impressione, ma all'alba della terza uscita discografica dovremmo quantomeno sentire un leggero mutamento di stile, cosa che aimè non troviamo neanche scavando a fondo nelle 12 tracce qui proposte. A consolidare queste parole ci pensa il gia citato frontman, troppo statico e fin troppo simile al solito Mikael Stanne, mi sarei aspettato, almeno da parte sua, un'interpretazione leggermente più personale. Tanto fumo e poco arrosto quindi, è inammissibile che all'alba del 2010 ci siano ancora band che tentano in tutti i modi di scimmiottare, seppure bene, le band pilastro del genere, di un revival alla Evocation ora come ora non ne abbiamo assolutamente bisogno. E' uscito da poco "A Taste Of Extreme Divinity" degli Hypocrisy, se avete voglia di spendere soldi quindi vi consiglio farlo su quello. Ascolto comunque consigliato ai fan più malati e accaniti del melodeath.
Recensione di Thomas Ciapponi
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