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Katatonia - "Night Is The New Day" (Peaceville Records/Halidon)

Line up:

Jonas Renkse - Vocals, Programming
Anders "Blakkheim" Nyström - Guitars
Fredrik "North" Norrman - Guitars
Mattias "Kryptan" Norrman - Bass
Daniel Liljekvist - Drums
 

voto:

7,5
 

recensione

Ci sono gruppi e soprattutto album che non richiedono un semplice ascolto per essere concepiti nella loro integrità, in certi casi bisogna lasciarsi trasportare dalle note e immedesimarsi nella musica proposta, creandosi una serie di immagini materiali in grado da rendere l'ascoltatore il vero protagonista di ogni singolo pezzo. Questa è la legge che da sempre viene applicata dai Katatonia, band dotata di una personalità rara nella scena metal del giorno d'oggi, personalità sviluppatasi nel corso degli anni, dai sofferenti e secchi album iniziali fino agli ultimi due capolavori "Viva Emptiness" e "The Great Cold Distance", due punti d'arrivo di un percorso sempre più introspettivo e decadente che ha consacrato la band di Renske come una della realtà dark/rock del momento. Questo nuovo e attesissimo platter, "Night Is The New Day", riprende proprio la dove la band di Avesta si era fermata, mutando però nuovamente il suo stile seppur in piccole dosi. Le composizioni infatti, si fanno più cupe e adottano una maggior vena atmosferica, plasmata in tal modo da ricreare perfettamente gli scenari notturni protagonisti delle liriche e della musica dell'intero disco. Tuttavia troviamo tracce che si discostano da questa nuova evoluzione, è il caso della opener "Forsaker", ingannevole singolone da traino molto heavy che non mancherà di certo nelle setlist dei concerti fururi della band, seguita a ruota da "The Longet Year", unica composizione che riprende fortemente le tinte depressive e malinconiche del precedente album più rock che metal. Altri episodi a se stanti sono la poetica e positiva "Idle Blood", che susciterà molti inevitabili paragoni con gli Opeth visto lo stile vocale e le basi di chitarra accompagnate dalle stupende linee di tastiera, e la swedish "Day And Then the Shade", pezzo che si mantiene su ritmi piuttosto spensierati e che a tratti ricorda certi episodi degli ultimi Dark Tranquillity. Tornando alla parte notturna si nota fin da subito che non è certamente facile e diretta da assimilare, seppur troviamo pezzi favolosi conditi a dovere dall'espressivo cantato sempre in crescita di Renske come la cristallina "Onward Into Battle" o la conclusiva e tetra "Departer" (che vede tra l'altro Krister Linder in veste di ospite alla voce), il resto della tracklist risulta piuttosto monotona e troppo simile a se stessa. La parte centrale vede infatti una serie di pezzi lenti difficili da digerire se non li si segue attentamente, ciònonostante dopo svariati ascolti che spiccano sono solo "Liberation", se non altro per il bel refrain, e la contorta "The Promise of Deceit". Abbiamo quindi idee buone ma sicuramente da sviluppare meglio in futuro, e siamo sicuri, conoscendo i Katatonia, che questo avverrà.
Non siamo dunque a livello delle precedenti uscite, questa volta i nostri non ci hanno regalato un capolavoro, ma bensì un discreto album molto personale e meno diretto che in passato visto l'ascolto impegnativo che richiede. Sono però sicuro che i fan della band riusciranno ad apprezzarlo molto e ci si ricorderà un giorno di questo "Night Is The New Day".

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. Forsaker
  2. The Longest Year
  3. Idle Blood
  4. Onward Into Battle
  5. Liberation
  6. The Promise of Deceit
  7. Nephilism
  8. New Night
  9. Inheritance
  10. Day And Then the Shade
  11. Departer

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