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Alice In Chains - "Black Gives Way To Blue" (EMI/***)

Line up:

William DuVall - Vocals, Guitars Jerry Cantrell - Guitars Mike Inez - Bass Sean Kinney - Drums
 

voto:

8
 

recensione

5 Aprile 2002. Una data che per molti può essere insignificante. Non per Jerry Cantrell e la sua creatura, gli Alice in Chains. Quel giorno morì, per overdose, il cantante Layne Staley. Icona del gruppo e del Grunge della Rainy City di Seattle. Se già la carriera discografica si era interrotta nel 1995 con l'album omonimo e i rapporti personali fra i membri erano al limite della lacerazione, quel giorno era a distanza di anni il momento più buio della band.
25 Settembre 2009. New Beginning, come intitola "All Secrets Known" prima traccia dell'atteso disco comeback di Alice in Chains dopo 14 anni di assenza dalle scene internazionali. Alla voce non c'è più l'ugola d'oro di Layne ma quella di William DuVall. E' doveroso precisare come sarebbe ingeneroso nei confronti del nuovo vocalist far notare ogni sua singola lacuna o carenza nei confronti dell'indimenticabile predecessore. Il cantante di colore in verità se la cava in modo egregio, duettando a meraviglia con Cantrell. Quest'ultimo si dimostra essere ancora l'anima degli Alice in Chains : grandi melodie, testi azzeccati e composizioni su ottimi standard. La sezione ritmica composta da Inez [basso] e lo storico Kinney [batteria] è sugli scudi come lo è la produzione di Raskulinecz, pulita ma dalla resa eccezionale.
Black Gives Way To Blue è un disco che ha nell'essere malinconico, cupo, ossessionante ed opprimente i suoi punti di forza. Dai lamentosi, lisergici riff di "All Secrets Know" o "Last of My Kind" si riesce ancora ad assaporare il vecchio sound granitico del combo di Seattle. Non mancano neppure composizioni dissonanti chiaramente radio friendly come "Check My Brain", primo singolo già on rotation con relativo video. Ma fra chitarre acustiche, percussioni soffuse, voci delicate, gli Alice in Chains ci fanno capire che le ballads sono ancora di loro proprietà. Spiccano su tutte la sperimentale "When The Sun Rose Again", "Your Decision" e "Private Hell" che con il suo incidere ricorda tanto "Down in the Hole". Sembra di essere tornati all'epoca di Dirt.
Monolitiche sono invece "A Looking in the View" e "Acid Bubble". Se la prima lascia alquanto desiderare per la lunghezza eccessiva [7.06] in cui il ritmo cadenzato prosegue dritto fino alla fine senza nessuna particolare variazione scadendo nel banale, la seconda invece è la perla di questo disco. Claustrofobica, delicata prima, dura dopo, sound eccellente, è chiaramente il masterpiece Alice in Chains targati 2009. La chiusura è affidata alla titletrack dedicata a Layne Staley dove in vece di special guest troviamo Elton John che con il pianoforte accompagna un Cantrell sofferto e, dettaglio fondamentale, non scade nel pacchiano.
Si può ricriminare forse che questi siano il "Cantrell Project" e che l'ombra del passato sugli Alice in Chains sia troppo imponente da poter essere scacciata [a ragion veduta si potrebbe obiettare] ma qui ci troviamo di fronte ad un signor lavoro che, sebbene non riesca a superare qualitativamente i primi dischi, merita la piena attenzione.

Recensione di Daniel Molinari

tracklist

  1. All Secrets Known
  2. Check My Brain
  3. Last Of My Kind
  4. Your Decision
  5. A Looking In View
  6. When The Sun Rose Again
  7. Acid Bubble
  8. Lesson Learned
  9. Take Her Out
  10. Private Hell
  11. Black Gives Way To Blue

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