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Drünkards - "No Trace Of Sanity" (LM Records/***)

Line up:

Giancarlo “Jun” Carminati - voce
Marco Vetturi - chitarra
Germano Minuti - basso
Andrea Vetturi - batteria
 

voto:

7
 

recensione

Come si suol dire... “Meglio tardi che mai!”, è proprio il caso di “No Trace Of Sanity”, album dei bergamaschi Drunkards, registrato nel '89 e uscito solo vent'anni esatti dopo.
Si, perchè ai problemi legati alla release del suddetto album, col passare del tempo, si aggiunse anche il fatto che il Thrash Metal non fregava letteralmente più a nessuno, quindi la band dei fratelli Vetturi ammainò la bandiera, che purtroppo resta ancora tale, poiché quest'opera della LM, è legata solo alla volontà di rendere noto un disco colpevolmente perduto, non è quindi un rispolvero pre-reunion (ma non si sa mai nella vita, vero?).
Ad ogni modo, “No Trace Of Sanity”, suona esattamente come un disco Thrash fine 80's, ovvero un ipotetico connubio tra i (fu) Metallica di “...And Justice For All” e gli ultimi vagiti degli Anthrax di Belladonna, questo è proprio il sound che il quartetto orobico va a richiamare!
Brani quindi mai tirati e votati alla furia cieca ma, più ragionati e costruiti su riffoni ossessivi e pesanti, come dimostrano le perle “Gonna Do It My Way” o ancora “Obsession (Part II)”, lunghi e abbastanza intricati, oltre che eseguite da un gruppo preparato in toto a livello strumentale.
Vanno anche tirate le orecchie ai Drunkards, dato che arrivati alla traccia n° 6, “A Woman Like You”, ci si accorge di uno spudorato tentativo di “Dokkenizzazione”, sputtanando così sia la propria integrità sonora e, per l'epoca commettendo un proprio sacrilegio, ma tant'è, si sa che quando la fortuna non ti arride mai, le si provano tutte.
Ad ogni modo l'ugola di “Jun” Carminati, si staglia ancora beffarda su toni a lei più consoni nella già citata “Obsession (Part II)” e nella critica rivolta ai bigotti della splendida “The Absurd Tale Of God”, che bastano per far dimenticare il precedente strafalcione.
Il platter in questione aggiunge anche una particolare chicca al già pregevole e, ovviamente introvabile materiale, infatti a piè di cd si trova il primo demo autoprodotto del 1985, “Lethal To The Weak”, che non suonava nemmeno Thrash, ma guardava (con merito!) alla N.W.O.B.H.M. più intransigente, di band come gli Holocaust, tanto per dirne una.
Ascoltate per credere “Don't You Play With The Powers Of Hell” e ditemi se non sembra una outtake in presa diretta degli Angelwitch, motivo in più per apprezzare questo ritrovamento “archeologico”, riportato alla luce dalla LM, che i Drunkards riposino in pace!!!

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. 44151
  2. Say Goodbye
  3. Gonna Do It My Way
  4. Ummo Weh Dinnah
  5. Disarray
  6. A Woman Like You
  7. Obsession (Part II)
  8. The Absurd Tale Of God
  9. Tonight
  10. I Need A Woman
  11. Bloody Bones (demo 85)
  12. Don't You Play With The Powers Of Hell (demo 85)
  13. Piranha (Instrumental) (demo 85)
  14. Metal Fury Broken Free (demo 85)
  15. Final Revenge (demo 85)

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