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recensione

In Aevum Agere, vivere in eterno, come eterna è la morte del resto, tematica che riempie i testi di questa one man band partenopea, dalla mente di Bruno Masulli, cantante e chitarrista, ci arrivano un Ep del 2007, “From The Depth Of Soul” e il nuovissimo singolo, “Labyrinth Of Emptiness”... Per la cinquantesima volta circa, chiedendo il genere della “band”, mi è stato risposto da un amico, che suonano alla Candlemass, potete capire la mia perplessità nel dare credito a queste voci, perplessità dissipata al primo salto sul myspace degli In Aevum Agere, poiché l'arte (è proprio il caso di chiamarla così!) in questione, è accostabile al basilare quintetto svedese, tuttora padre e padrone del Doom Epico.
Quindi largo alla disperazione narrata dal buon Masulli, dotato di un'ugola estremamente teatrale e adatta al genere, oltre che essere axeman di provata classe, il bello del pugno di tracce che compone questi due dischetti, è che nonostante il Doom non sia un genere fruibile per chiunque, è la capacità di far presa sull'ascoltatore, grazie a cavalcate più Power/Doom e ancora linee vocali teatrali che si stampano nella mente e ti fanno venir voglia di riascoltarle per l'ennesima volta, esempio ne siano dal primo Ep, la tragica “In Aevum Agere” e la più tirata e straziante “Vocatio Mistica (Voice Of Mind)”.

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

1. Omne Aevum
2. In Aevum Agere
3. From The Depth Of Soul
4. Ex Animo (Interludium)
5. My Eyes Of Pain
6. Vocatio Mistica (Voice Of Mind)