Avevo già avuto l'occasione di conoscere ( e apprezzare) il precedente lavoro del combo siciliano. Questo “Teatroelementale” è il loro terzo lavoro e ancora una volta riesce a sorprendermi piacevolmente.
Quindici tracce poliedriche, brani intervallati da corti monologhi che accompagnano l'ascoltatore lungo questo viaggio nelle sensazioni ... il tutto in italiano : abbiamo cantato pulito (nelle parti pulite de “L'alchimista” mi ricordano i Modena city ramblers) , screaming (ottime!) e parti recitate. Lo stesso discorso vale per la musica : la band si muove agilmente per percorsi intrisi di sonorità folk, con atmosfere delicate e intense per poi lasciarsi andare a sfuriate proprie del metal più estremo, soprattutto del black sinfonico (il già citato “L'alchimista”, “L'illusioni del Vento” – con inserti vocali femminili, “Del mare Alla Luna” con chiare influenze Dimmu Borgir), maligno e sulfureo (“Il canto del Mare”) .
Qua e là passaggi progressive - “Il pianto della Terra” per es. - impreziosiscono il tutto rendendolo imprevedibile.
Musicisti di talento,precisi, puliti (e lo dico da musicista!) e con gusto (il lavoro delle tastiere è impressionante) sono valorizzati da un' ottima produzione; degno di nota anche l'art-work. Molto bene.
Un gruppo (italiano, non scordiamocelo!) da amare senza compromessi o … da non capire …
Consigliato a tutti gli amanti delle sperimentazioni o ha chi, una volta tanto, ha voglia di sentire qualcosa di nuovo. Ottimo come regalo ricercato e particolare. Pensateci.
Recensione di RIG
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