Il portale della musica Heavy Metal

recensione

Nuovo album per il combo polacco capitanato da Mariusz Duda, a due anni da "Rapid eye movement", con il quale si concludeva la trilogia denominata Reality Dream.
Anche questo album è fortemente prog oriented ma qui il precedente rock lascia molto spazio alla componente metal : i suoni si fanno più granitici e riffs e linee vocali sono spesso aggressivi. Il tutto senza tralasciare quelle atmosfere oniriche che caratterizzano la produzione di uno dei migliori gruppi nella scena progressive.
La voce di Mariusz potrebbe sembrare ad un primo ascolto superficiale il punto debole della band, ma più uno entra nella dimensione dei riverside più si accorge di quanto le sue timbriche siano un segno di distinzione e di qualità.
Un disco intelligente e coinvolgente, con arrangiamenti ricercati e per nulla scontati che riescono a tenere alta l'attenzione dell'ascoltatore (apprezzabili in "Egoist Hedonist" gli inserti al limite del funky e i virtuosismi del basso).
Da segnalare la delicatezza della parte iniziale di "Left out" per certi versi vicina alle produzioni "pulite" degli Opeth. E proprio l'evolversi di questa canzone mi fa tornare alla mente uno dei gruppi italiani più sottovalutati e ahimè oggi non più in attività - o almeno così mi risulta- , i lecchesi Evil Wings ( "Hybrid Times"soprattutto).
Sonorità molto più '70, per esempio le troviamo in Driven to destruction, dove alcuni passaggi hanno il sapore dei Deep Purple degli anno d'oro. Mi pare inoltre a pieno titolo di poter ascrivere questa band in quel ristretto gruppo di cui fanno parte artisti come Neal Morse, The flower kings e Kaipa.
Produzione ben curata e suoni perfetti. Un disco eccezionale che è riuscito ad incantare il sottoscritto, non certo amante del genere. Musicisti strepitosi che non hanno nulla da invidiare a colleghi più noti, musicisti con un anima e per nulla freddi.
Fatelo vostro. Consigliatissimo.

Recensione di RIG

tracklist

1. Hyperactive
2. Driven To Destruction
3. Egoist Hedonist
4. Left Out
5. Hybrid Times