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Arkaik - "Reflections Within Dissonance" (Unique Leader Records/***)

Line up:

Jared Christiansen - Vocals
Chance Strickland - Lead/Backing Vocals
Eric Cohen - Bass
Keith Roylance – Drums
 

voto:

7,5
 

recensione

Il disco techno Death dell’anno? Siamo solo a febbraio ma gli americani Arkaik con questo nuovo “Reflections Within Dissonance" mettono una seria ipoteca sulla possibilita’ di guadagnarsi la palma d’oro!
Ma andiamo con ordine: il nuovo disco degli Arkaik arriva dopo due anni dal precedente (e anonimo) platter, ed in questo lasso di tempo questi americani hanno fatto un salto di qualità impressionante! La musica proposta e un moderno techno death con forti influenze brutal, suonata con perizia tecnica e soprattutto grande intelligenza compositiva. Siamo in territori cari ai più famosi Decrepit Birth, dove blast beat di fuoco scandiscono il tempo al buon growl di Jared Christiansen e agli ottimi riff di Chance Strickland. Il techno death dei Nostri presenta anche retaggi progressivi, con inserimenti di brevi assoli o stacchi strumentali molto ben inseriti all’interno delle canzoni.
La produzione è ottima e valorizza ogni singolo strumento, ed è il risultato del lavoro di registrazione e mastering svoltosi presso gli italianissimi 16th Cellar Studio di Stefano Morabito. Sin dal primo istante in cui le note violente dei californiani iniziano a torture il cervello dell’ascoltatore, si nota subito che il punto di forza degli Arkaik è l’attenzione al particolare: anche dopo vari ascolti si riescono a trovare sempre nuovi spunti o peculiarità che precedentemente erano sfuggite all’ascoltatore, e sebbene legati ai canoni old school in alcuni riff (spesso gli echi dei padrini Morbid Angel si fanno sentire!) questi quattro musicisti riescono comunque ad essere abbastanza originali ed in poco meno di 35 minuti danno un’ottima lezione di brutal death americano. Inoltre la giovane età dei componenti del gruppo fa ben sperare per il futuro del death di stampo americano, visto che in soli due anni la maturazione e l’evoluzione tecnica della band hanno fatto passi da gigante.
In particolare vorrei segnalare la titletrack, una delle songs più riuscite del disco con dei riff veramente belli ed intensi ed un assolo melodico in sweep inserito nella parte centrale del brano e “Obscured Luminosity” che presenta degli stacchi di basso “a la Alex Webster” molto ben eseguiti.
Per gli amanti di sonorità come quelle proposte da The Faceless, Deeds of Flesh e compagnia brutale l’acquisto di Reflections Within Dissonance è consigliato, non solo per l’indiscusso valore del disco, ma anche per sostenere le nuove leve che spesso non ottengono il meritato spazio, oscurate ingiustamente da acts più blasonati.
Keep the underground alive!

Recensione di Manuel Molteni

tracklist

  1. The Transcendent Spectral Path
  2. Reflections Within Dissonance
  3. Paradigm
  4. Obscured Luminosity
  5. Womb Of Perception
  6. The Divine Manifestation
  7. Malignant Ignorance
  8. Elemental Synthesis
  9. Elegy For The Disillusioned
  10. Face Of Regression

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