A tre anni dal predecessore "Age of War" torna la band di Arona con un nuovo disco ricco di novità.
Prima di tutto ritroviamo in line up il primo vocalist Fabio Privitera ma questo non ha segnato un passo indietro, anzi!
Anche solo curiosando sul myspace della band (il sito web è in fase di restyiling) notiamo che qualcosa è cambiato, a partire dal look dei musicisti, un pò fuori dai classici dettami metal.
Mai un cambio di look ha rispecchiato così appieno una maturazione stilistica avvenuta in modo così rapido e in maniera così radicale.
Ma è proprio quello che è successo, al classico sound heavy metal cui l'act ci aveva abituato sono stati inseriti passaggi progressive, sfuriate thrash, addirittura è stato utilizzato un vero quintetto di archi.
In questa mutazione si possono scorgere richiami ai finlandesi Sonata Arctica e (sembra strano ma è così) ai teutonici Brainstorm.
Cosa centrano queste due band? Assolutamente niente! Ma è proprio grazie a questo connubio che i Bejelit pare abbiano trovato una loro dimensione, un sound e una propria personalità, insomma un Trademark a tutti gli effetti.
In tutto questo marasma di cambiamenti si sente solamente la mancanza di una vera e propria hit, sarà per via di così tante song di livello superlativo ma personalmente una "Just a Dream" sarebbe stata la ciliegina sulla torta!
Se siete stufi della staticità in cui ristagna l'heavy metal sicuramente troverete in "You Die and I..." quel vento di novità non delude mai!
Recensione di Paolo Manzi
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