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recensione

Quando si parla di Svizzera si è soliti pensare al formaggio (quello coi buchi) al cioccolto, alte montagne innevate ed a tamarri con macchine di colori assurdi (solitamente giallo o fuscia) con alettoni che sembrano riciclati dal mondiale di F1. Certamente tra i vari stereotipi difficilmente compariranno rock band. Nonostante questo anche i nostri vicini di casa possono vantare una scena, passata e presente, di tutto rispetto sia in campo rock con i Gotthard che in quello metal attualmente con i Crystal Ball e nel passato con i black metallers Celtic Frost. Il quartetto che andiamo ad analizzare oggi fa parte di quella corrente Hard Rock ispirata appunto ai connazionali Gotthard. L'album si apre con una potente "Fear My Eyes", pezzo potente e molto immediato, la linea adottata dei quattro di basilea resterà sulla scia della opener per tutto il corso dell'album, caratteristica che lo rende se volgiamo un pò "commerciale" ma a differenza di quasi tutte le cose commerciali dopo svariati ascolti la curva di interesse dell'album no accenna a scendere. Alcune tra le tracce proposte, le meno immediate, hanno buoni spunti come ad esempio i riff presenti in "On The Verge" e "T.O.T.". La voce del singer è, nelle linee vocali, indubbiamente simile a quella di Steve Lee ma a tratti mi ha fatto tornare alla mente anche Chris Cornell degli ormai sciolti Soundgarden. Caratteristica molto interessante visto che trovo che sia un ottimo abbinamento con il sound proposto dal combo elvetico. Non mancano comunque i lenti strappa lacrime, quelli che tatticamente dal vivo permettono al gruppo di riprendere fiato e fanno la felicità delle adolescenti complessate della MTV generatrion. Spetta questo compito a "Belivein'" traccia assolutamente monotana ed inutile anche se qui vengono maggiormente valorizzate le doti del vocalist Gianni Pontillo.
Chiude il lavoro un'altra traccia che personalmente avrei escluso della tracklist "falling Season" che pare "Fear My Eyes" al rallentatore e quindi priva di quel mordente che ha reso la opener interessante. In conclusione questo cd ha delle buone idee, degli ottimi spunti e che gode della freschezza apportata dalla giovane età di membri del gruppo, e credo che possa essere adatto sia ad un pubblico più heavy che a chi invece si diletta in ascolti più soft e commerciali.
Un encomio alla copertina che propone il quartetto Helvetico in piazza S. Marco a Venezia, con il singer in posa a braccia aperte e sguardo rivolto verso l'alto, sfidando così i famigerati piccioni della leguna, chissà come sarà andata a finire....Fantozzi Docet.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

1. Fear my Eyes
2. Genius
3. Piece of Mind
4. On the Verge
5. Next to You
6. Promise
7. T.O.T.
8. Black Tea
9. Belivein'
10. Falling Season