Il portale della musica Heavy Metal

recensione

Dopo il fulminante Ep, “High Speed GTO”, sempre su Earache, in molti aspettavano il primo album dei White Wizzard, ebbene riceverete tre quarti d'ora (cover escluse) di musica fresca, potente e dinamica, Heavy Metal as it really sounds!
La cosa che stupisce di questa mirabolante band ultra-retrò, è la sua provenienza, non tedeschi, men che meno inglesi e, soprattutto non svedesi, gli White Wizzard provengono, udite udite, da Los Angeles e, suonano... (suspance!), come un gruppo della N.W.O.B.H.M., miracolo!
Meno male che, una volta ogni tanto, se ne accorge un'etichetta importante come la Earache che, sin dall'esordio li sa valorizzare e spingere a dovere, ovviamente non in italia, dato il monopolio della trend-culture dei maggiori organizzatori di eventi, che chiamano “metal” questa o quella band che, al contrario degli 'Wizzard, con l' Heavy Metal non c'entra nulla...
Scusate se ho sbroccato, torniamo a “Over The Top”, se nelle prime tracce ancora pesantemente influenzate dai Maiden, ad eccezione forse della title track, specialmente per quel che riguarda le twin guitars e le classiche terzine sul ride, come in “40 Deuces” o “High Roller” o ancora in “Live Free Or Die”, andando avanti con l'ascolto, si procede veramente a vele spiegate.
Sentire per credere “Iron Goddess Of Vengeance”, dall'intro epica e maestosa, alla duttilità vocale di Wyatt “Screamin' Demon” Anderson, vocalist davvero sopra le righe, data la timbrica cristallina e la capacità di adattarsi perfettamente al lavoro delle due asce, salde nelle membra di Erik Kluiber e Chad Bryan.
“Out Of Control” invece, col suo giro di basso alla Lemmy, è realmente un sensazionale Heavy-anthem che scuoterà qualsiasi headbanger del globo, con le sue lyrics in tema di revival, ovvero quei clichè che sentiamo nostri e dei quali i capostipiti hanno ampiamente abusato!
In un crescendo di folgoranti emozioni, arriva “Strike Of The Viper”, ennesima fast track che esplode dagli speakers e ne fa, a mio parere, il vero capolavoro del disco, grazie ad un chorus che si stampa a caratteri cubitali nella mente, già dal primo ascolto,“...come and join the legions of hell, fight to keep it TRUE”.
Più melodica invece “Death Race”, penultima traccia, che apre le porte alla fumosa e cadenzata (salvo poi accelerare) “White Wizzard”, perla nera di questo instancabile album.
Le due chicche, che potrete trovare nella limited edition, sono due tributi all'Heavy Metal britannico, dal quale il quintetto statunitense attinge a piene mani, ovvero un'efficace versione di “Heading Out To The Highway” (chi pensa “cazzo è?”, vada dietro alla lavagna, PER SEMPRE!) e “Gates Of Gehenna” degli oscuri Cloven Hoof, immenso act di Wolverhampton, a dire il vero non così maligna come l'originale.
Mi sarò dilungato troppo ma, anche gli States, a fianco della già citata Svezia, che la fa da padrona per quel che riguarda le nuove leve dell' Heavy Metal, con Wolf, Ram ed Enforcer, tanto per dirne tre, piazza la sua solida candidatura, a nome White Wizzard, nome che, sono sicuro, risentiremo per un po', grazie alla purezza qualitativa di “Over The Top” o, se non altro perchè venderanno qualche copia in più degli altri! (ma non avevo già polemizzato prima? Boh!).
Niente di nuovo stilisticamente per l'Heavy Metal, grazie agli dei...

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

1. Over The Top
2. 40 Deuces
3. High Roller
4. Live Free Or Die
5. Iron Goddess Of Vengeance
6. Out Of Control
7. Strike Of The Viper
8. Death Race
9. White Wizzard