Perchè scrivere dei Wolf, Heavy Metal band svedese, che, nella sua ultima calata milanese ha visto “ben” 40 persone circa “accalcarsi” sotto il palco e che, forse, non raggiungerà mai il successo che tanti altri ciarlatani hanno raggiunto, magari dopo un solo album?
Per svariati motivi dico io, in primis perchè “Ravenous” è un disco della madonna (senza esagerare!), secondo perchè scrivo di Heavy Metal e terzo, ma non meno importante, perchè anche se, una sola persona ascolterà (e apprezzerà) il quinto full lenght dei Wolf, la mia “missione” sarà compiuta, in caso mi sarei sentito colpevole di non aver parlato di un disco che non riesco a togliere dal piatto!
Analizzando infatti le tracce di “Ravenous”, anche l'ascoltatore diventa affamato quanto il mostro della copertina, dall'opener “Speed On”, aggressiva e on-your-face, passando per le Diamondiane “Curse You Salem”, medaglia d'oro di questo platter e “Voodoo”, poiché il songwriting dei Wolf non fa, come al solito, una grinza e, le possenti melodie tracciate dalle arcigne vocals di Niklas Stalvind, si intrecciano perfettamente col suo tagliente riffing e con quello di Johannes Axeman (si, ora il suo cognome è proprio quello, anche per l'anagrafe svedese!).
Poi ancora l' epica “Hail Caesar” e la trascinante title track (con addirittura un solo di Hank Shermann, per chi scrive, uno dei 5 chitarristi imprescindibili!), proseguono nell'elevare “Ravenous” a status di must, grazie anche al suo refrain, particolarmente catchy, che fa bane il paio con la successiva, stentorea “Mr. Twisted”.
Non un calo di tensione, non un passaggio a vuoto, le maligne melodie scandinave colpiscono senza sosta, tra i Maiden più oscuri e l'ineffabile retaggio del Re danese, i Wolf si sono ritagliati, almeno nella mia mente, uno spazio proprio, tale è il livello dell' Heavy Metal che ci regalano, lavoro dopo lavoro.
Quindi ci si avvia alla fine di questo piccolo/grande cd, con la martellante “Whisky Psycho Hellions”, che toglie il fiato, complici, ancora una volta, le linee vocali scelte dal frontman di Orebro.
Scoprite voi stessi, pezzo per pezzo, ciò che gli Wolf possono offrire, anche perchè è del tutto contenuto tra i solchi di “Ravenous”, famelico lavoro che non si stancherà mai di ingurgitare i vostri padiglioni auricolari!
Recensione di Alessio Aondio
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