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recensione

Esordio per i francesi Les Discrets, una band suggestiva quanto surreale formata da nomi piuttosto conosciuti nello senario estremo-sperimentale transalpino, troviamo infatti Fursy Teyssier degli Amesoeurs che si occupa di voce, chitarra e gran parte del lavoro svolto, il batterista Winterhalter sempre dagli Amesoeurs e al lavoro anche con gli Alcest, ed infine la graziosa Audrey Hadorn. Parlavamo di suggestività e surrealismo, bene questi sono i due elementi chiave di "Septembre Et Ses Dernières Pensées", che a iniziare dalla tanto inquietante quanto stupenda copertina ci catapulta in un luogo dove il tempo non esiste, dove il cielo è stato sopraffatto da un grigio tetro e malinconico e le anime umane vengono inghiottite in una spirale di ombre abbandonate alla disperazione. In chiave musicale il black metal è solo uno sbiadito sfondo della proposta di questo nuovo progretto: shoegaze, post rock e musica atmosferica sono i punti cardine dell'intero lavoro, vicinissimo in diversi tratti agli emozionanti passaggi epici di Agalloch e primi Ulver e interpretato da una grandiosa prova vocale pulita di Fursy, malinconico quanto basta per accompagnare al meglio i caldi arpeggi delle chitarre che fanno da punto chiave in quasi tutte le composizioni. In questo viaggio nell'ombra non mancano però i raggi di sole, sinonimo di speranza e redenzione, ecco così che nei due minuti abbondanti della stupenda titletrack i suoni acustici accompagnati dal vocals formano un'accoppiata a dir poco poetica. Il tormento però non è finito e sul finale troviamo altri tre pezzi degni di nota come la buia e decadente "Chanson d’Automne", l'altrettanto disperata "Svipdagr & Freyja" e la conclusiva "Une Matinée d’ Hiver", molto più positiva visti i suoi netti varchi verso la candida leggerezza del panorama innevato che ci attende al risveglio di uno speciale giorno d'inverno.
"Septembre Et Ses Dernières Pensées" è quindi una piccola grande perla che potrebbe aprire diverse porte al percorso musicale dei Les Discrets, formazione coraggiosa e molto personale, che ha saputo prendere insegnamento degli amici Alcest e ha tramutato il tutto in una stupenda visione poetica e musicale che ritroviamo in questo lavoro unico. Per sognatori, ancora meglio se notturni.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. L’ Envol des Corbeaux
2. L’ Échappée
3. Les feuilles de l’Olivier
4. Song for Mountains
5. Sur les Quais
6. Effet de Nuit (Song composed for Phest)
7. Septembre et ses Dernières Pensées
8. Chanson d’Automne
9. Svipdagr & Freyja
10. Une Matinée d’ Hiver