Hellucinate è il 4° album per la band svedese attiva ormai da 10 anni, il primo sotto la storica Metal Blade. La band è dedita a un death/thrash di matrice svedese molto canonico. Infatti la canzoni sono si ben fatte ma veramente prive di ogni personalità. L'opener Inject è diretta, perfetta come opener ma sà troppo di già sentita. La successiva Wicked Saints è più melodica ma sempre veloce ma il lavoro di chitarra ricorda fin troppo i Dark Tranquillity anche se la matrice thrash è più presente rispetto al gruppo di Stanne. La velocità aumenta con Infernique ma questa volta alcuni pezzi ricordano un pò troppo gli In Flames anche se è un pò strano ma ben inserito uno stacco con voce acuta in contrasto con quella death di Martin Åkesson che ricorda molto quella degli ultimi anni di Tomas "Tompa" Linberg degli At The Gates. La title-track potrebbe tranquillamente uscire da Crowned in Terror dei compatrioti The Crown tanto ricalca quello stile (sia musicalment che vocalmente). Inutile proseguire, il resto del cd è formalmente perfetto, con un suono bello chiaro e potente ma privo di una minima personalità, eccezion fatta per la lunga e conclusiva Suicide Park, molto più lenta delle altre ma anche molto più personale.
Questo è il tipico cd che si apprezza per alcuni ascolti ma dopo poco finisce inevitabilmente nel dimenticatoio.
Recensione di Simone Bonetti
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