Conosco questa band da anni, l'ho vista on stage un paio di volte come tributo AC/DC e ora mi trovo in mano il loro primo lavoro (auto prodotto) composto da 10 inediti.
Un buon disco, con suoni veri e suonato discretamente, con una produzione interessante.
Certo, nulla di nuovo in questo panorama ormai saturo di pubblicazioni, ma sono convinto che è sempre meglio avere un qualcosa di “già sentito” ma fatto bene che porcate sperimentali o noiosissimi album iper tecnici ...
Un disco quindi che va bene come sottofondo mentre si guida, non certo per un ascolto volto a cercare chissà cosa. Un disco leggero e senza pretese. Rock on !
Sinceramente pensavo di trovarmi alle prese con un disco “tributo” ad Angus e soci ma mi sono trovato piacevolmente sorpreso nel sentire sonorità anche diverse. Certo il pegno pagato alla band australiana è ben presente ma a dire il vero, datemi forse del pazzo, ho sentito in alcuni pezzi “un certo non so che “ che ha portato la mia mente ai primi lavori di Def Leppard e perchè no a passaggi non lontani dai Kiss.
Detto questo il disco potrebbe avere tutti i crismi per essere promosso ma … si c'è un ma : la prestazione del vocalist è sicuramente l'anello debole di questo lavoro.
Relativamente piatta e sicuramente senza grinta. Al limite dell'incolore.
Se da una parte mi fa piacere non dover ascoltare un imitatore di Johnson dall'altra un po' più di presenza, di personalità avrebbe sicuramente giovato ad un lavoro che ( a parte qualche passaggio ridondante e al limite del noioso) è tuttavia apprezzabile.
Palma della migliore song va senza ombra di dubbio a “Com'On Baby” mentre rimango perplesso dalla title track e opener Ribcrasher, di sicuro fra quelle che mi hanno convinto di meno.
Un buon inizio. Avanti così.
Recensione di RIG
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