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Folkstone - "Damnati ad Metalla" (Fuel Records/***)

Line up:

Lore - Vocals, Bagpipe, Bombard, Flute Lucas - Guitar, Vocals
Ferro – Bass
Fore – Drums
Andrea - Percussion, Bapipes, Vocals
Teo - Bagpipe, Vocals, Vocals
Roby - Bagpipe, Bombard, Vocals
Chiara – Harp
 

voto:

8,5
 

recensione

E' dura la vita di una band italiana, soprattutto quando decidi di darti al metal, in particolar modo se fai il "botto" con il debut album. Così è stato per i bergamaschi Folkstone che si sono ritagliati una nicchia (che crescendo d giorno in giorno in maniera esponenziale forse tanto nicchia ormai non è più) nel saturo mercato della musica italiana. Il segreto? Un lavoro davvero convincete, un disco che è riuscito a racchiudere in sé l'essenza dell'heavy metal assieme al meglio del rock Mitteleuropeo e ovviamente allo spirito festaiolo da taverna delle valli alpine.

Così, dopo aver suonato in lungo e in largo per le varie città, regioni, nazioni, i Folkstone si ritrovano con l'arduo compito e dovere nei confronti dei fans, di uscire con un nuovo disco almeno alla pari col predecessore.

Ci saranno riusciti?
In parte sicuramente si anzi quella parte (la parte strumentale) è stata decisamente rivista e migliorata! La band indubbiamente nel corso degli anni è cresciuta ed ha capito come ed in che contesto valorizzare questo o quello strumento. Passaggi quasi black metal di chitarra e batteria compaiono a sprazzi tra cornamuse dal suono nitidi pulito e ben bilanciato. Non è facile lasciare lo spazio giusto a tutti quegli strumenti ma la post produzione è sta ottima ed i risultati si sentono eccome! Lo stesso Lorenzo ha iniziato ad esplorare con la propria voce diversi orizzonti raggiungendo picchi di notevole interesse, e, parer mio, sotto questo aspetto può ancora crescere.
La parte invece che non ha bissato il vecchio lavoro è quella del Songwriting, completamente stravolto nelle tematiche rispetto al vecchio disco quindi non particolarmente accostabile a quest'ultimo.Troviamo testi più seri ed impegnati come nel caso dell'intensa "Frerì" che tratta dello sfruttamenteo dei bambini nelle miniere, passando per canzoni più personali
Una svolta che si può comunque già intuire dall'artwork dello stesso disco, che richiama l'arte macabra nata con la peste del '500 lasciando magari un pò di sgomento. Un'artwork come questo lo si comprende appieno solamente dopo aver ascoltato il disco almeno una volta.
I testi quindi, pur rimanendo parti chiaramente da festa della birra (vedasi "Luppulus in Fabula"), si spostano maggiormente su tematiche serie, o epiche come nel caso di "Longobardia" o "Terra Santa" dimostrando anche una cultura storica di un certo spessore.


Ad impreziosire ultimamente il disco vanno obbligatoriamente citate la cover di Branduardi "Vanità di Vanità" già da tempo presente nella set list live e il remake di "Rocce Nere" Ci troviamo a questo punto davanti ad artisti completi che possono permettersi di dire quel che vogliono senza dover per forza dover clonare all'infinito il primo disco per poter vendere qualcosa. Anzi credo che il successo per i Folkstone sia appena agli inizi e i loro sforzi presto saranno giustamente ricompensati.
< E qui chiudo, per saperne di più ascoltate "Damnati ad Metalla" e visitate il sito della band costantemente aggiornato. www.folkstone.it



Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Ol Bal Di Oss
  2. Longobardia
  3. Aufstand!
  4. Anime Dannate
  5. Frerì
  6. Un’altra Volta Ancora
  7. Luppulus In Fabula
  8. Terra Santa
  9. Senza Certezze
  10. Vortici Scuri
  11. Dall’alto Cadrò
  12. Vanità Di Vanità
  13. Rocce Nere

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