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Death Row - "Alive In Death" (Black Widow/***)

Line up:

Bobby Liebling - voce
Victor Griffin - chitarra
Marty Swaney - basso
Joe Hasselvander - batteria
 

voto:

7,5
 

recensione

Storia del Doom, capitolo primo: i Death Row, metà dal Tennesse e metà dalla Virginia, progenitori dei Pentagram, sono una band “cult” del genere, riportata ora alla luce da Victor Griffin, chitarrista originale, e ritornati sul mercato con un doppio album zeppo di documenti che definire storici è il minimo... ah, ma lo sapevate già? Bene, basta, non vi tedierò oltre, passando senza indugio alla descrizione del qui presente “Alive In Death”!
Grazie quindi alla Black Widow, tutti gli amanti di certe sonorità lugubri e pesanti, potranno toccare con mano l' A-B-C del Doom americano, riproposto qui in una doppia versione e descritto minuziosamente dalle note interne di Griffin e Hasselvander, con un live, un demo ed addirittura la prima jam session mai suonata dalla band, risalente al 1981!
Per quanto riguarda la musica in sé, il primo live del 1983, registrato a Knoxville (TN), catalizza subito le nostre attenzioni, grazie anche all'ipnotico declamare di Bobby Liebling, che toccando parecchi classici, tra i quali le immortali “All Your Sins”, “The Ghoul”, “Petrified” o ancora “Run My Course”, ci riporta ai primi vagiti della band, fatti di riffoni sinistri e scarni.
Da notare che la registrazione è per forza di cose alquanto “retrò” e di stampo bootleg ma, va sottolineato che tutti gli strumenti si distinguono e si fanno apprezzare, come ad esempio l'apporto fornito da Joe “The Godfather Of Doom” Hasselvander, che già 30 anni fa era un signor Martello con le bacchette in mano!
Il primo disco si chiude con un paio di chicche estrapolate da altri concerti risalenti sempre al 1983, invece il secondo racchiude i primi vagiti dei Death Row, sicuramente il quartetto più “malvagio” del Doom statunitense.
Le iniziali sei tracce infatti, arrivano direttamente dalla sala prove nella quale si ritrovarono i Death Row in stato embrionale e senza singer, a jammare per la prima volta nel 1981, il che lascerà di stucco chi si aspetta delle canzoni vere e proprie e non delle versioni, diciamo così, “Karaoke”. Ad ogni buon conto siamo di fronte ad un documento unico, che vede i tre musicisti, Griffin, Hasselvander ed il fido bassista Marty Swaney, impegnati in tre pezzi scritti di loro pugno ed in altre tre, immancabili cover dei Black Sabbath, quali le celeberrime “War Pigs”, “N.I.B.” e “Into The Void”.
Il tutto è seguito dal documento finale, ovvero il trittico di tracce che compose il primo demo dei Death Row, del 1983, con “Whore”, “The World Will Love Again” e “Madman”, brani che anche se riascoltati a distanza di quasi tre decenni, trasudano ancora la follia schizoide delle vocals di Liebling, oltre che al funereo incedere scandito dalla sei corde dell'impagabile Victor Griffin.
Io “Alive In Death” ve l'ho descritto, ora mi sento solo di aggiungere che i fan del Doom nudo e crudo non devono per nessun motivo farsi scappare un reperto di tale portata, mentre ahimè, coloro che adorano produzioni pompate, sound moderni o anche soltanto dinamici, stiano alla larga da questo doppio lavoro, o rischierete anche voi di entrare nel Death Row, a vostre spese...


Disc 1 Live: Knoxville (TN), 03/09/83

Tracklist:

01. Death Row
02. All Your Sins
03. The Deist
04. The Ghoul
05. Committed to Vengeance
06. Petrified
07. Run My Course
08. Evilseed
09. Through The Shadow
10. The Ghoul (Live at Big Dipper - 04/03/83)
11. The World Will Love Again (Live: Rehearsals last show 1983)


Disc 2 1981 (first Death Row jam)



Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Death Row
  2. Dying World
  3. Sinister
  4. War Pigs
  5. N.I.B.
  6. Into The Void
  7. Whore (1983 Demo)
  8. The World Will Love Again
  9. Madman

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