I Fall Of Empyrean giungono al traguardo del terzo full leight, continuando il tormentato percorso nei meandri di un doom metal non privo di influenze death altamente depressive, iniziato nel 2002 col debutto “Anhedonia”. Come ben ci preannuncia il titolo “A Life Spent Dying” è un disco cupo e senza speranza in cui pachidermici riff di stampo doom si alternano su ritmiche sempre piuttosto blande, supportati da tastiere mai ingombranti, ma fondamentali nel rincarare la dose di tristezza sprigionata dalle canzoni. Buono anche il lavoro vocale ad opera del singer Richard Medina, che punta su un growl estremamente profondo e tuttavia concede sporadiche quanto gradevoli aperture a parti pulite o recitate. Le composizioni si mantengono su minutaggi sopra la media e sebbene ciò renda l’ascolto piuttosto pesante, dobbia mo riconoscere che il songwriting del quintetto statunitense si mantiene di buona fattura per tutta la durata del disco con picchi di qualità nell’opener “Breathe Deep The Cinders” e in una “A Long Silence” dalle tendenze progressive. I Fall Of Empyrean continuano con costanza e qualità l’inesorabile cammino verso la morte con un disco di buona fattura, il cui ascolto rimarrà ad appannaggio esclusivo degli amanti del genere.
Recensione di Teospire
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