Composto da mostri del genere, questo album è un perfetto esempio di
quel prog metal tecnico e melodico allo stesso tempo che tanto deve a
band quali Queensryche, Dream Theater e gli stessi Symphony X.
Definito dallo stesso chitarrista e mastermind della formazione Nick Van
Dyk dark progressive power metal, qusto album riesce a coniugare
ritmiche serrate ma mai scontate a melodie che portano l'ascoltatore
dall'inizio alla fine senza un attimo di noia o "momenti morti".
Partendo dall'articolatissima "Desperation" divisa in 4 parti , le prime
4 tracce dell'album, arrivando fino all'ultima "Something Wicked This
Way Comes", il lavoro scorre tra momenti di tensione e velocità debitori
della tradizione power, sempre arricchiti da stacchi tecnici e
rilassamenti dove le melodie della tastiera dello stesso Van Dyk la
fanno da padrone.
Ottima anche la prova vocale di Rick Mythiasin che apporta energia ma
anche tranquillità e dolcezza riuscendo a dare molto carattere agli
articolatissimi brani.
Niente di eccezzionalmente innovativo, ma sicuramonte un ottimo album
per gli amanti della buona musica mai scontata o banale.
Un lavoro che può apparire difficile ad un prmo e superficiale ascolto
ma che può regalare molto dopo un'attenta assimilazione.
Recensione di Lorenzo Poncia
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