Inusuale vedere una band di questo genere per la nostranissima Punishment 18, i lombardi Grievers propongono infatti un death melodico che pianta le proprie radici nella scuole svedese e con un occhio di riguardo anche all'operato dei Children Of Bodom, anche se a differenza della band di Laiho la componentistica thrash si sente eccome. "Reflecting Evil" è quindi l'esordio per questi ragazzi, esordio che nel bene o nel male si lascia digerire senza troppi problemi vista la presa immediata dei brani e la non eccessiva durata dell'ascolto, si parla di 37 minuti di musica. Dalle basi musicali gia citate, la proposta di questo gruppo si evolve ancora in maniera scarna, insomma la band è attiva da poco e ha sicuramente bisogno del suo tempo da maturare, cosa che comunque non toglie l'ottimo lavoro dei cinque musicisti, soprattutto nell'ottimo lavoro di chitarra che gioca su ritmiche piuttosto aggressive e scandite da una parte, e da assoli melodici e mai banali dall'altra, segno che comunque a livello di basi le idee sono molto chiare, così come ci dimostra del resto un buon pezzo come "An Untruthful Shape". Citare un episodio anzichè un altro risulta comunque abbastanza inutile, le composizioni sono infatti tutte accomunate e le prese di personalità per tentare qualcosa di intimo sono inesistenti. Tuttavia per ora va bene cosi, fare tutto e subito non ha mai portato del bene a nessuno.
Insomma il tempo è tutto dalla parte dei Grievers, da quello che "Reflecting Evil" ci lascia intravedere speriamo in un'evoluzione più aggressiva, lasciando perdere una possibile vena melodica alla Heaven Shall Burn e concentrarsi invece sulle ottime qualità di riffaggio. Per ora quindi solo un piacevole ascolto per conoscere la band, nulla più.
Recensione di Thomas Ciapponi
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