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Volbeat - "Beyond Hell / Above Heaven" (Vertigo/Universal/Mascot Records/***)

Line up:

Michael Poulsen - Vocals, Guitar
Thomas Bredahl - Guitar
Anders Kjølholm - Bass
Jon Larsen - Drums
 

voto:

7,5
 

recensione

Se c'è una band che negli ultimi anni ha saputo portare una ventata di freschezza all'heavy metal con una formula semplice e divertente questi sono i Volbeat. Mettiamo subito in chiaro le cose, se per molti sono considerati una formazione inutile e eccessivamente festaiola, per altri, e soprattutto per i danesi, la carica di questo quartetto è considerata sinonimo di novità assoluta nel panorama musicale europeo e perchè no anche mondiale. Come dargli torto del resto, il successo clamoroso in madrepatria è sicuramente meritato, la formula che vede coinvolti generi come heavy, rockabilly e piccole dosi di thash è sicuramente degna d'attenzione, soprattutto quando questi quattro salgono sul palco col solo pensiero di regalare divertimento e buona musica per i fan, che nel giro di pochi anni sono cresciuti esponenzialmente e a vista d'occhio. Bene, giunti al quarto capitolo discografico nel giro di cinque anni, Michael Poulsen e soci non hanno assolutamente intenzione di cambiare percorso musicale, tenendosi ben saldi allo slogan che li ha resi famosi e mettendo sul mercato un disco accattivante, nonostante l'alcun minimo cambio stilistico. Come tradizione titolo composto da due frasi collegate, questa volta "Beyond Hell / Above Heaven", che vede tra l'altro la presenza di ospiti d'eccezione come Michael Denner (Mercyful Fate), Miland "Mille" Petrozza (Kreator) e Mark "Barney" Greenway (Napalm Death). Dopo una partenza sottotono con la non brillantissima "The Mirror And The Ripper", la band sfodera gli artigli, o meglio, l' armonica, in "Heaven Nor Hell" troviamo tutti i punti cardine della formula Volbeat, dalle fortissime timbrice vocali melodiche di Michael fino al connubio tra metal e country americano, una delizia per il palato. La tiratissima e thrasheggiante "Who They Are" ci introduce due tra gli episodi più melodici e riusciti dell'intero ascolto "Fallen" e "A Better Believer", pittoresche coi loro magnifici chorus che mettono in risalto le doti del carismatico frontman. "7 Shots" è invece un episodio particolare e articolato, dove l'anima country esplode e cattura persino Denner e Petrozza, caratteristica che troviamo in maniera più marcata in "16 Dollars", un pezzo 100 % da autostrada texana. Da non lasciarsi scappare poi la curiosa "Evelyn" dove, grazie alla presenza di Greenway, due stili totalmente opposti si incontrano, quello della band e il grindcore dei Napalm Death, formando un duetto inedito che malgrado stona col resto del disco ha il suo fascino particolare. Nel finale troviamo due episodi gradevoli come "Being 1" e la punkrockeggiante "Thanks", che ribadisce come i chorus siano il punto forte di questi ragazzi dal pluri-background artistico, elemento che contribuisce a rendere i Volbeat una band unica e mai monotona. Quarto centro dunque per il fenomeno danese, oramai completamente maturo e consapevole dei propri mezzi. Se avete voglia di un buon acquisto allora "Beyond Hell / Above Heaven" è una prelibatezza da non lasciarsi perdere, ottimo anche per chi non conosce ancora il gruppo e vorebbe provare ad avvicinarsi.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. The Mirror And The Ripper
  2. Heaven Nor Hell
  3. Who They Are
  4. Fallen
  5. A Better Believer
  6. 7 Shots
  7. A New Day
  8. 16 Dollars
  9. A Warrior's Cal
  10. Magic Zone
  11. Evelyn
  12. Being 1
  13. Thanks

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