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recensione

A distanza di due anni dal precedente album “Modus Operandi” ritornano sulla scena i finlandesi Divercia, proponendo un dark-gothic metal melodico e raffinato, non eccessivamente pesante ma che riesce ad essere irruente grazie ad una buona dose di velocità e a riff decisamente accattivanti, a cui si aggiunge la voce in scream di Jyri Aarniva, capace anche di un ottima prestazione con voce pulita. L’ascolto dell’album risulta piacevole, le varie tracce si susseguono senza stancare troppo l’ascoltatore pur seguendo un unico registro, scorrendo via una dopo l’altra con melodie che facilmente rimangono in testa (al secondo ascolto vi ritroverete facilmente a canticchiarle). Il brano di apertura, “Of Steel & Man” è aggressivo, al suo interno si alternano una strofa melodica, con voce “arrabbiata”, al limite dello screaming e un ritornello decisamente più pesante in cui lo screaming è puro, coadiuvato da un trascinante mid-tempo che cattura l’ascoltatore. Nella successiva “Iron Hearted Cross” si fa più significativa la presenza delle tastiere, le melodie passano ad uno stile più orecchiabile e la voce è completamente pulita, il risultato è un brano non troppo pesante e tipicamente gothic. In “Overwhelming”, come ci si può aspettare dal titolo, il quintetto tira fuori gli artigli e sfodera una prestazione più aggressiva, in alcuni tratti ricordando quasi i maestri Children of Bodom, seppure ad una velocità notevolmente inferiore, riuscendo comunque a dare all’album un impronta un po’ più pesante. Come ho già anticipato l’ascolto dell’album risulta scorrevole, non si avvertono cali di intensità o notevoli cambiamenti di stile, una volta assaporate le prime tracce ci si “ambienta” alle sonorità su cui si basano le melodie dei sei finlandesi, e il brano numero quattro, cui spetta l’investitura di title track, “Circle of Zero” appunto, non è altro che il riconfermarsi dello stile fino ad ora ascoltato, un ottimo connubio tra dark metal e gothic metal, all’insegna di melodie semplici ma efficaci e con una presenza importante delle tastiere. Un passo verso melodie più “commerciali” viene effettuato dai Divercia in “Underground”, brano in cui il ritornello, cantato con voce pulita, è un po’ troppo vicino alla soglia del pop rock, dinanzi al quale anche una strofa molto aggressiva come quella presente non può risollevare le sorti dell’intera canzone, che comunque è piacevole, ma che potrebbe infastidire chi preferisce sonorità più estreme. Mentre chi desidera ascoltare un bel lento deve attendere “7.62”, ottimo brano, dai ritmi decisamente più blandi ma che non manca di parti distorte, seppure malinconiche, che perfettamente si affiancano alla profondità del timbro vocale del singer. Seguono “2nd Ghost”, altro brano le cui sonorità si attengono alla falsariga dell’ intero album, con una strizzata d’occhio a melodie commerciali, “Start at the End” secondo ed ultimo lento presente, e l’ultima traccia “God for Gold”, in cui i Divercia concludono l’album con un ultima iniezione di aggressività, i ritmi riprendono velocità e le chitarre tornano a graffiare con riff più decisi. Se disponete anche di un computer potete godervi la traccia interattiva che consiste nel video di “Overwhelming”, ambientato in un locale dallo stile gothic, in cui avrete la possibilità di rendervi conto della presenza scenica del gruppo, che non sembra ricercare alcun look in particolare.

Recensione di Diego Benetti

tracklist

1. Of Steel & Man
2. Iron Hearted Cross
3. Overwhelming
4. Circle of Zero
5. Underground
6. 7.62
7. 2nd Ghost
8. Start at the End
9. God for Gold
10. * Overwhelming-video