Secondo lavoro per i Powerworld, band tedesca che gia dal nome e dalla provenienza lascia immaginare di che genere tratti: power metal ovviamente, nella sua versione più classica come tradizione crucca esige. La band ha gia pubblicato l'omonimo debutto un paio di anni fa, facendosi notare dalla SPV e mettendo sul mercato il qui presente "Human Parasite", un disco che non aggiunge ne toglie qualcosa a quanto gia detto dalla marea di altre formazioni che nel corso degli ultimi 20 anni ha intrapreso questa musica. Da annotare la presenza in formazione di musicisti più o meno conosciuti nel panorama, a partire Andrew McDermott, voce dei Threshold dal '98 al 2007 e degli ex bassista e tastierista dei Freedom Call, Ilker Ersin e Nils Neumann, probabile motivo per il quale è stato subito raggiunto un contratto con la grossa label. Parlando della sostanza non credo di essere la persona adatta per presentare in maniera completa il contenuto di questo disco, in quanto non ho mai masticato grosse quantità di power e lo ritengo un genere piuttosto limitato nel poter offrire nuove soluzioni. Una conferma la ricevo ogni volta che mi capita di ascoltare un disco del genere e anche in questo caso non posso fare a meno di constatarlo, i 12 brani presenti filano via senza troppi pretesti, rivelandosi semplici e poco impegnativi viste le innumerevoli melodie zuccherose sparse qua e la nella tracklist. Detto questo a fine ascolto non riesco a trovare un motivo per il quale acquistare e supportare un gruppo che sforna cose del genere, al giorno d'oggi c'è bisogna di ventate di freschezza o perlomeno un tantino di personalità nel riproporre idee gia rese famose da altri, cosa che purtroppo non riesco mai a captare. Preferisco dunque rimandare il giudizio ad altri e riservarmi una valutazione solo per la semplicità assoluta con la quale le composizioni di "Human Parasite" si lasciano scorrere. Immedesimandomi in un power metal fan sarei comunque conscio del fatto che in giro c'è di meglio.
Recensione di Thomas Ciapponi
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