Oggi mi trovo a recensire un album la cui copia promozionale è composta da sole 2 tracce, di cui una pure tagliata. Sicuramente non
riuscirò quindi a dare una valutazione coplessiva dell'album a meno che tutti i brani che lo compongono siano simili a questi.
Ad aprire abbiamo "Codex Veritas" e subito cosa mi viene in mente? Gli amici Norvegesi Dimmu Borgir quelli dell'ultimo Death cult
Armageddon per intenderci. La opener è comunque eseguita in modo impeccabile e non si può certo dire che il quintetto non sia capace di suonare.
Tuttavia si può tranquillamente accusare di non essere molto originale, almeno in questo caso. L'unica cosa che si differenzia un pò dalla proposta dei Norvegesi è la voce del singer Hreidmarr, quella di Shagrath è più bella.
Anche la seconda canzone, "Workship Manifesto", pare un estratto di Death Cult Armaggeddon, si vede che a questi francesi piace il
Black melodico made in norvegiai. E anche in questo caso vale il discorso di prima, esecuzione perfetta, originalità che rasenta il
plagio. Ottima la produzione dei Drudenhaus studio di Nantes Per farsi un'idea migliore bisognerebbe
ascoltare ovviamente l'intero album, di cui è prevista un'edizione limitata in digipack con bonus track (non mi stupirebbe se fosse la
cover di Vredesbyrd) , ma se questo è il biglietto da visita della band meglio non rischiare ed investire i porpri soldi in altro modo.
Recensione di Paolo Manzi
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