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Adramelch - "Irae Melanox - Deluxe Edition" (Underground Symphony/***)

Line up:

Vittorio Ballerio: voce
Gianluca Corona: chitarra
Sandro Fremiot: chitarra
Franco Avalli: basso
Luca Moretti: batteria
 

voto:

9
 

recensione

Epico, evocativo, progressivo, elegante, ancestrale, misterioso, affascinante, colto, unico, poliedrico, sfaccettato, ammaliante, irripetibile, in sole due parole “Irae Melanox”.
Nell’anno di grazia 2010, finalmente la Underground Symphony concede pieno onore ad uno (se non al più grande!) dei dischi che rendono la scena H.M. italiana speciale, anche nel suo piccolo!
La “Deluxe Edition” in questione infatti, oltre alla copertina con i colori originali, che all’epoca avrebbero dovuto adornarla, racchiude non solo il magnifico primo album della band meneghina ma, anche il glorioso (ed introvabile) demo del 1987, oltre che a due pezzi inediti e alla stupenda “Adramelch”, scritta per “Heavy Rendezvous”, compilation dell’ ’88 zeppa di italiche gemme d’acciaio!
L’importante è che, a 22 anni di distanza, le otto tracce che compongono “Irae Melanox”, sono tutt’ora gemme di unica bellezza, supportata dalle antiche melodie di Gianluca Corona e Sandro Fremiot, che si alternano, incastonandosi come in uno scettro regale, tra riff ispirati e solos sofferti.
Dall’attacco di “Fearful Visions” si comprende subito che qui non si è di fronte ad un album Heavy Metal qualunque ma, ad un’esperienza musicale che una volta intrapresa, diventa poesia, tant’è che il disco qui presente divenne l’espressione della parola “cult”.
Lo so, lo so, non mi sto dimenticando di colui che marchia a fuoco questa release, Vittorio Ballerio con le sue splendide vocals appunto, interprete supremo e narratore eccezionale, capace, forse come nessun altro (eccezion fatta per il Prof. Gianni Nepi!), di trasportare l’ascoltatore nel mezzo della saga, grazie alle sue intonazioni, ora acute e taglienti, ora sofferte e tremendamente melanconiche.
Per credere, basti l’overture di “Zephirus” o ancora la title track, con una chiusura degna delle migliori band di Heavy/Prog d’oltreoceano!
Non un solo secondo di “Irae Melanox” vi lascerà perplessi, tutta la durata del platter è, ad oggi, ciò che di più bello può darci l’Heavy Metal, considerato genere “ignorante” e rumoroso, qui svuotato di qualsivoglia clichè e riempito di cambi di tempo, vocals stellari, testi storici e sopraffini dote esecutive.
L’esperienza continua col secondo dischetto, chiamato “The Age Before...”, comprendente due song sepolte nel tempo e, ripescate per l’occasione, reinterpretate dalla formazione attuale degli Adramelch, la strumentale “Cruel Times” e la struggente “Winter Dusk” ci ricordano, come se ce ne fosse ancora il bisogno, lo stato di grazia del quintetto milanese, capace, in un solo anno, di imporsi indelebilmente nella mente di chiunque abbia, anche solo una volta, potuto ascoltare la loro Arte.
Non pensiate nemmeno che il demo di “Irae Melanox” sia un mero riempitivo, poiché, dopo le tracce risuonate, abbiamo ancora sei gemme da ammirare e dalle quali farci nuovamente abbagliare, in special modo con l’inserimento della battagliera “Adramelch”, song dal respiro belligerante.
Difficile, anzi impossibile descrivere a parole un prodotto come “Irae Melanox”, parlando materialmente mi azzardo a dire che, se si fosse trattato di una band straniera, tedesca o statunitense ad esempio, con un buon riscontro mediatico, gli Adramelch avrebbero potuto vivere di rendita, tale è il picco compositivo eccelso di cavalcate quali “Was Called Empire” o ancora la conclusiva “Dreams Of A Jester”, giusto per citare due degli otto capolavori che si susseguono su questi solchi!
Basta, ho finito, spero di avere incuriosito chi ancora non si è accostato a questo viaggio fuori dal tempo, emozionante ed espressivo, rimarcando ancora una volta che “Irae Melanox-Deluxe Edition” è la versione definitiva e più completa (oltre ad essere l’unica riconosciuta appieno dal gruppo!) di questa opera omnia, infinita e intrigante.
King Adramelch ci ha riuniti di nuovo nella sala del fuoco, lasciamo che ci rapisca con le sue memorie...


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Disc 1 (Irae Melanox)
  2. Fearful Visions
  3. Zephirus
  4. Irae Melanox
  5. Lamento
  6. Decay (Saver Comes)
  7. Was Called Empire
  8. Eyes Of Alabaster
  9. Dreams Of A Jester

  10. Disc 2 (The Age Before...)
  11. Cruel Times (Instrumental)
  12. Winter Dusk
  13. Portals
  14. Adramelch
  15. Fearful Visions
  16. Dreams Of A Jester
  17. Was Called Empire
  18. Irae Melanox

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