Il portale della musica Heavy Metal

recensione

Dopo un cambio di line up consistente come quello avvenuto in casa Evergrey ci si poteva aspettare di tutto dal nuovo disco della band svedese, che pur non avendo mai raggiunto i fasti del trittico “In Search Of Truth”, “Recreation Day” e “The Inner Circle”, con l’ultima pubblicazione targata 2008 a titolo “Torn” aveva dato segni di risveglio in seguito al crollo di “Monday Morning Apocalypse”. Il bassista Jari Kainulainen, il batterista Jonas Ekdhal e soprattutto Henrik Danhage alla chitarra sono stati sostituiti rispettivamente da Johan Niemann, Hannes Van Dahl e Marcus Jidell, lasciando il solo tastierista Rikard Zander al fianco del leader storico Tom Englund. L’ottavo disco in studio per la band scandinava si rivela un disco altalenante, pieno di alti e bassi e nel complesso inferiore al suo predecessore.
Il sound della band è come sempre incentrato su un metal melodico con rari inserti progressivi, chitarre rocciose e tastiere darkeggianti, ma è soprattutto la formula compositiva che rischia di sembrare ormai abusata. La strofa atmosferica e minimale, le chitarre stoppate e l’apertura sul ritornello sono uno schema compositivo di cui la band si avvale da parecchio tempo e come già accaduto in passato quando Englund non azzecca la linea vocale sul ritornello ecco che il pezzo non decolla. Purtroppo questa situazione si verifica un po’ troppo spesso all’interno di “The Glorious Collision” come dimostrano il singolo “Wrong”, “Restoring The Loss” o “Out Of Reach” ad esempio, mentre il quintetto svedese sembra ben più convincente nell’opener “Leave It Behind Us” che mostra fra l’altro dei gradevoli contrappunti moderni (presenti anche in altri brani all’interno della tracklist), nelle tastiere di Zander.
Gli Evergrey sembrano dare il meglio di sé pur non facendo cose esaltanti quando cercano di discostarsi un poco dai soliti e sopraccitati schemi compositivi e in questo senso il ritornello corale valorizza al meglio una positiva “Frozen” e “The Phantom Letter” può godere di una struttura progressiva convincente. Chi segue il gruppo sin dagli albori potrà godere di una manciata di tracce di buon livello ma allo stesso tempo i troppi cali di tensione fanno di “Glorious Collision” un disco di transizione in attesa che la band stabilizzi al meglio la nuova formazione.

Recensione di Teospire

tracklist

1. Leave It Behind Us
2. You
3. Wrong
4. Frozen
5. Restoring The Loss
6. To Fit The Mold
7. Out Of Reach
8. The Phantom Letters
9. The Disease…
10. It Comes From Within
11. Free
12. I´m Drowning Alone
13. ...And The Distance