Betrayer FTM, come essere fuori tempo massimo di trenta anni o forse più; anche se alle volte non è un male ben inteso, ma questo disco “no Life Till Fury” è un concentrato, un omaggio, se così possiamo chiamarlo, a ciò che di buono e di cattivo la Bay Area chi ha regalato negli anni 80.
Da un lato le chitarre, fortemente influenzate dai Metallica, vi basti sentire l’attacco di “Machine” e mi saprete dire, dall’altro la voce, sgraziata e roca, scevra da ogni velleità melodica, una sorta di Exodus meets Mille Petrozza ma più sgraziata e più arrabbiata; in più si aggiunge una produzione che fa di questo disco, un incredibile “reperto” dell’epoca Bay Area senza esserlo.
Il disco risulta omogeneo, risulta compatto e diretto, non ci sono cali di tensione, la velocità è sempre massima; si passa da una canzone all’altra senza quasi accorgersene, tranne forse per il cantato in spagnolo di “La Orden del Caos” o il tentativo di un basso “maideniano” in “Infernal Metal”.
Il debito di riconoscenza che questo gruppo ha con quegli anni è visibile, sia nella costruzione di pezzi come “Midnight Poison” o di “no Life Till fury”, che sembrano uscite dal cassetto di un Hetfield meno ispirato del solito, ma comunque riconoscibilissima nello stile e nell’incedere; le due chitarre si continuano a sfidare canzone dopo canzone, riff dopo riff, il tutto sul tappeto creato da una sezione ritmica da cardiopalma.
Non ci sono pezzi che svettano più di altri in questo cd, il tutto come dicevo risulta omogeneo, sa molto di clichè di quegli anni, ma è ben suonato e le idee, seppur poche nuove a dir la verità comunque sono presenti, e fanno di questo gruppo un buon comprimario da vedere schierato a difendere i colori del caro e vecchio thrash! Da nostalgici!
Recensione di Lorenzo C.
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