Squadra che vince... si cambia!!!
Questo è quello che è successo in casa Nasty Tendency, dato che due anni or sono, mi trovavo a recensire positivamente un gran bel disco di Heavy Metal classico, quadrato ma melodico, dove le ruvide vocals di Nikky Nails la facevano da padrone...
Ora, solo due quinti della formazione rientra in studio, con il nuovo Mark “Ash” Bonavita al microfono, Johnny Curly passato dalla batteria alla chitarra (senza per questo accusarne il colpo), lo stabile axeman Luke Kidd e le altre new entry, Lehmann e Mise, rispettivamente basso e batteria.
Il risultato? Meglio di prima!!! Si, perchè “Hello Suckers!” si rivela sempre più accattivante, ascolto dopo ascolto, sciorinando scanzonata passione in ognuna delle undici tracce qui contenute.
Mettetelo sul piatto e, pigiando “play”, verrete investiti dalla carica Heavy Rock di “Stay Heavy”, ottimo biglietto da visita per la potente ugola di Ash, su un tappeto ritmico impreziosito dalla prova di Mise, batterista che definire valore aggiunto dell’opera è riduttivo!
Scuotiamo i deretani con “Jailbreaker” e “Rocket Woman”, orecchiabili ma pur sempre foderate di Metallo, quello Losangelino per intenderci, pur se più muscolare e non così radiofonico (grazie al cielo fatemi aggiungere!).
A parziale correzione di ciò che ho appena affermato, bisogna dire che una “hit” ci sarebbe, quella “Switchblade Serenade”, degna di far innamorare i cotonatissimi giovani del Sunset Boulevard che fu, grazie ad un ritornello sibillino che, una volta assimilato, non se ne va più!
Il quintetto romagnolo sembra andarci pesante con l’acceleratore nella seconda parte dell’album, infatti se prima i nostri strizzavano l’occhio ai Mötley Crüe meno laccati, o ancora ai Twisted Sister di “Under The Blade”, con “Metal Strikes Again” o l’anthemica “Play It Loud”, possono soddisfare anche i palati più tradizionalisti e non così “festaioli”, il tutto evitando minimamente di perdere la bussola, che in “Hello Suckers!” punta decisa verso l’HM.
Fanno capolino di nuovo i quattro ragazzacci di Tommy Lee con “One More Round”, dotata di un riff “Dr. Feelgood” oriented, prima che “Dead On Arrival” ci tramortisca per l’ultima volta con una scarica adrenalinica, canalizzata nell’ennesimo, riuscitissimo ritornello.
I Nasty Tendency, oltre che una conferma, sono l’esempio vivente che, anche da noi, non inventando assolutamente nulla di nuovo, si possono scrivere una manciata di song, possenti, metalliche, ma al contempo molto assimilabili e nettamente trascinanti, soprattutto dal vivo, dando per scontato una indubbia preparazione tecnica ed una grande produzione ovviamente, meglio di così, nel genere e nel 2011, è umanamente impossibile, understood suckers?
Recensione di Alessio Aondio
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.