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Vexillum - "The Wandering Notes" (My Graveyard Productions/***)

Line up:

Dario Vallesi: voce
Michele Gasparri: chitarra
Andrea Calvanico: chitarra
Francesco Saverio Ferraro: basso
Francesco Girardi: batteria
 

voto:

7,5
 

recensione

Credo fortemente che il Power Metal sia una prerogativa statunitense, inoltre pensavo, a torto, che il “felice” (in tutti i sensi!) filone del power europeo si fosse esaurito, se la prima dichiarazione rimane assioma dei miei gusti in ambito Heavy, sulla seconda, ascoltando il debut album dei Vexillum, mi devo ricredere...
Affermo anche che i cinque pisani ci dimostrano come si possa essere intelligenti e preparati nella satura scena, dai maligni definita “Happy Metal”, ma che, almeno per loro, non sembra descrivere al meglio ciò che è contenuto nelle undici tracce di “The Wandering Notes”.
Tanto per capirci, i nostri sono già impegnati in un mini tour coi Rhapsody Of Fire, ovvero i portabandiera italici del power pomposo e sovrainciso e, leggendo alcuni report dei loro show, mi sono accorto che i molti fans accorsi per Lione (qui ospite in “The Traveller”) e compagni, hanno comunque apprezzato molto la proposta dei Vexillum, un motivo ci sarà!
Di sicuro questo motivo è contenuto in “The Wandering Notes”, che, dal primo passaggio, trasuda un’ aura Folk non da poco, dato che le tastiere di Alessio Lucatti (Vision Divine), con scelte sonore legate agli strumenti tradizionali, amalgamano il tutto in modo continuativo, intrinsecandosi perfettamente col Vexillum sound.
Quindi se l’introduttiva “Neverending Quest” (title track del demo uscito quattro anni or sono), vive della doppia cassa del poderoso Francesco Girardi e “The First Light” rivela fino a dove può arrivare, a livello interpretativo, l’estesa ugola di Dario Vallesi, è proprio con “Avalon” (lasciando perdere le tematiche abusate!) o l’ancestrale “Ranger Runs Again”, che la band si esprime al massimo, non vanificando le buone carte tecniche in suo possesso.
L’alternarsi di melanconia folkloristica e di pure galoppate basate sulle sei corde di Michele Gasparri ed Andrea Calvanico, presentissimi in una speed track quale “The Brave And The Craven”, non fa altro che elevare il livello di “The Wandering Notes”, album che farà bella mostra di sé nelle collezioni di coloro che per “power metal” intendono una musica sì tirata ma, molto melodica e ammantata di un velo di spensieratezza fantasy, il tutto riletto da chi, veramente, sa imbracciare i rispettivi strumenti.
Inutile sviscerare oltre gli altri brani, avete già capito di che cosa trattano i Vexillum che, pur non essendo dei mostri di originalità, fanno al meglio ciò che gli riesce meglio, lasciando perdere i giochi di parole, il quintetto toscano ha scelto la sua strada, quella tracciata alcuni anni or sono dagli stessi Rhapsody, dagli Stratovarius e, in prima battuta, dagli Helloween (era Kiske ovviamente!).
Forse non sono il più adatto per esaltare i pregi di “The Wandering Notes”, dato che vedo la stragrande maggioranza dei gruppi power europei che ho avuto la sfortuna di ascoltare, portatori sani di musica banale e scontata, buona solo per imberbi kids alle prime birre, nondimeno, nel novero di coloro che meritano credito anche in questo “scaffale” della sezione Metal, d’ora in poi lascerò uno spazio anche per i Vexillum, complimenti ragazzi, da parte di uno scettico!!!


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Neverending Quest
  2. The First Light
  3. Avalon
  4. The Brave And The Craven
  5. Ranger Runs Again
  6. Rising From The Ruins
  7. The Wood Of Chances
  8. Hunter And Prey
  9. The Traveller
  10. Open Your Curtain
  11. Shadow Vexillum - Part II

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