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recensione

Certi album vanno valutati traccia per traccia, cercando in ogni pezzo delle emozioni magari non presenti in altri e viceversa. Altri invece, e questi sono per la maggior parte dei casi i più interessanti, vanno vissuti come opera unica, dove le tracce sono solo una formalità e l’essenza viene direttamente racchiusa nell’intera durata. Quest’ ultimo caso calza a pennello per "Dragon’s Awakening", seconda fatica per i nostrani Grendel pubblicata in realtà nel febbraio del 2010, ma giunta in redazione solo recentemente. Vedremo dunque di rimediare al tempo perduto presentano un disco tanto banale nel titolo quanto fresco per la proporzione delle idee messe in gioco, amalgamate come meglio non si poteva per un risultato prettamente personale. La direzione musicale dei valtellinesi non rimanda infatti a nessun nome seminale in particolar modo, prendendo solo con il contagocce gli inevitabili richiami sonori a chi ha fatto la storia del pagan/black e ridisegnando il tutto con delle struggenti atmosfere epiche ben accostate con il concept di fondo, le storia dell’anglosassone Beowulf. Vi si parerà quindi di fronte un viaggio dalle mille sfumature, maestoso nel suo incedere e crudele dove serve, due contrapposizioni che convivono al meglio grazie al drumming forsennato di Loathing e al buon riffaggio bathoryano di Chainerdog, ispiratissimo anche in fase di assolo. Sporadiche apparizioni del cantato pulito vanno poi a delineare degli interessanti intermezzi più ragionati rispetto alle sfuriate di fondo con le quali è caratterizzato principalmente l’intero disco. Proprio in questo aspetto si potrebbe lavorare al meglio per raggiungere grandi traguardi in futuro, così come dimostrano i due episodi maggiormante vicini a questo tipo di formula, "The Dragon Awakes" e "Bad Days Are Coming", ben bilanciati tra parti acustiche e forsennati doppi pedali. Una buona preparazione e un gusto superiore alla media nel fare questo tipo di musica vanno dunque a delinare "Dragon’s Awakening", un’opera matura dalla quale si avrà un ottimo punto di (ri)partenza per riuscire a stupire ancora di più con le prossime pubblicazioni. Per adesso godiamoci la semplicità e la bravura con le quali i Grendel caratterizzano la loro musica, per una volta senza dover uscire dai confini nazionali.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. Legacy
2. On the Throne
3. Sepulchral Treasure
4. The Dragon Awakes
5. Death Prophecy
6. The End is Near
7. Beowulf Funeral Pyre
8. Bad Days are Coming
9. Epitaph