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Between The Buried And me - "The Parallax: Hypersleep Dialogues" (Metal Blade Records/Audioglobe)

Line up:

Tommy Rogers - Vocals, Keyboards
Paul Waggoner - Guitars
Dustie Waring - Guitars
Blake Richardson - Drums
Dan Briggs - Bass
 

voto:

7,5
 

recensione

Tempo di novità in casa Between The Buried And Me, a iniziare dal frontman e leader Tommy Rogers, che dopo aver intrapreso con "Pulse" una nuova avventura solistica sotto il moniker Thomas Giles, decide di portare la sua band principale sotto la protezione della Metal Blade, label che si è occupata anche della pubblicazione dello stesso disco solista. Due piccioni con una fava dunque per l’etichetta americana, e che piccioni! Il quintetto e il suo progressive sono infatti uno dei nomi più caldi degli ultimi anni, in cinque album pubblicati fino ad ora non hanno dato il benchè minimo segno di cedimento, e anzi hanno saputo sempre rinnovare la propria formula ibrida che pesca influenze da ogni dove. In "The Parallax: Hypersleep Dialogues" i ragazzi hanno però deciso di tenere la mano sul freno, presentando un lavoro di sole tre tracce che non apporta nulla di nuovo alle coordinate musicali del proprio suono. Una fetta di pubblico, abituato fin troppo bene, potrebbe quindi non rimanere del tutto convinta da questa pubblicazione, che va presa a pieno regime come un segnale che la band è viva e vegeta e che il cambio di label rappresenta ancora una rivoluzione da metabolozzare bene. Ha poco da dirci quindi questa sesta fatica? Per niente. Chi segue dagli esordi i BTBAM sa benissimo quanti conigli possono estrarre dal cilindro, la loro musica tanto complicata quanto fluida e naturale ha talmente tante direzioni verso le quali andare a parare che è praticamente impossibile non godersi la mezz’ora a disposizione. In 10 minuti per pezzo vengono raccontate delle trame surreali e suggestive, dove la band si diverte e fa divertire, poggiando le proprie forze sui continui passaggi da un genere all’altro, tutti con gli stessi denominatori, chiamati Tommy Rogers, magistrale nelle sue parti vocali, e Paul-Dustie, la coppia d’asce che tesse queste tre storie. Il continuo giocare con gli infiniti sottogeneri metal e rock (e non solo) stando sempre ben lontani da qualsiasi minima forzatura, dimostra come lo spirito di gruppo affiatato e la propria apertura mentale risultino un toccasana all’interno del panorama musicale alternativo del giorno d’oggi, per cui ci chiediamo se è davvero possibile non godere di pezzi imprevedibili e geniali come "Specular Reflection" o la ben più cupa "Augment Of Rebirth", senza tralasciare poi pittoresca "Lunar Wilderness", episodio dalle mille atmosfere. A volte spiegare con delle semplici parole un meccanismo complesso e ben lavorato è praticamente impossibile, altre volte basta semplicemente dire che in realtà, al centro di questo indecifrabile disegno, c’è un cuore passionale che batte a mille.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. Specular Reflection
  2. Augment Of Rebirth
  3. Lunar Wilderness

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