Giungono al secondo lavoro gli Argus, five pieces dalla “Vittoriana” Franklin, sita nel freddo e operoso stato della Pennsylvania.
Cambiano anche label, accasandosi infatti con la nostrana Cruz Del Sur Music, scelta a mio avviso più che azzeccata, dato che l’Heavy/Doom proposto dagli statunitensi ben si adatta alle scelte stilistiche della nuova etichetta.
Quindi, avrete già intuito quello che troverete in “Boldly Stride The Doomed”, album incorniciato da un’intro ed un’outro strumentali, al quale sicuramente non difettano emozionalità e melodia, oltre che un’indubbia preparazione di fondo, soprattutto per quel che riguarda le chitarre di Jason Mucio ed Erik Johnson.
Le vocals di Butch Balich poi, sono la classica ciliegina sulla torta, dato che il frontman americano riesce ad interpretare con pari perizia sia i brani più Heavy, come “A Curse On The World”, dove fanno capolino (come in altre occasioni) reminescenze Thin Lizzyane, così come nella struggente cavalcata di “Wolves Of Dusk” o negli episodi maggiormente sofferti, vedi “Fading Silver Lights” o ancora la funerea processione di “Pieces Of your Smile”, la quale fa il paio con “42-7-29” e la sua ossatura portante scandita dal pianoforte.
A mio avviso, quel che si lascia apprezzare particolarmente in questo come back discografico, è la “forma-canzone”, ovvero gli Argus suonano certamente Doom ma non giocano a prenderci per sfinimento, al contrario supportano la tradizionale vena triste, con un’ orecchiabilità di fondo che dei certo aiuta anche l’ascoltatore meno avvezzo a certe sonorità.
Ecco perchè, se siete dei “prime movers” nella musica del Destino, gli Argus fanno per voi, dato che nulla è così ostico come certi minutaggi potrebbero sottintendere, mentre, se già amate la pesante tristezza unita ai classici rallentamenti di marca Saint Vitus (per citare un nome fondamentale!) allo stesso modo mi sento di caldeggiare “Boldly Stride The Doomed” per fruibilità e qualità.
Tirando le somme, di certo non si cambierà la storia del Doom con questo disco ma, senza dubbio, gli Argus hanno studiato bene le formule dei Maestri, applicandole, con gradevole personalità, alle loro già brillanti idee, Doom on guys!!!
Recensione di Alessio Aondio
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