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recensione

Gli Elis provengono dal piccolo stato del Liechtenstein (per chi non lo sapesse è situato tra Austria e Svizzera) e nascono dalle ceneri dei Erben Der Schopfung, sciolti in seguito all'abbandono di Oliver Falk. Il resto del gruppo capitanato dalla vocalist Sabine Duenser semplicemente cambiò nome in Elis.
Vedendo la cover e un pò la bio credevo di trovarmi di fronte al solito gruppo gothic con voce femminile ma invece ne son rimasto piacevolmente colpito. Il genere proposto è si gothic ma pieno di influenze da altri generi, le chitarre son molto pesanti, a tratti thrash, alcuni piccoli inserti di elettronica e di voce maschile rendono più vario il lavoro.
L'apertura è affidata a Dar Letze Tag, molto sinfonica, con delle ottime ritmiche di chitarra che, insieme al cantato in tedesco, rendono più oscuro il pezzo. Bella l'accelerazione durante il ritornello che evita di far sbadigliare l'ascoltatore. Con Anger le coordinate si spostano. Vengono lasciate da parte l'oscurità e le parti sinfoniche del primo pezzo, in favore di spunti più elettronici per un pezzo più dolce nelle strofe e più pesante nel bridge. Il ritornello è piacevole, con più linee vocali che si intrecciano dando comunque un risultato di semplice memorizzazione. Ma ecco che la band cambia ancora. Lost Soul ha un inizio praticamente thrash bello tirato con degli ottimi arrangiamenti di tastiera che rendono il pezzo più oscuro e abbiamo anche il primo inserto di voce maschile che "doppia" l'ottima voce femminile in ogni strofa. Cosa da sottolineare anche la rpesenza in ogni pezzo di vari assoli di chitarra che lasciano intravedere anche l'ottima tecnica del gruppo. Perfect Love dopo un dolce inizio piano e voce si indurisce nel ritornello per poi divenire sinfonica e dolce nelle strofe successive. Heart in Chains vede in primo piano la voce del bassista Tom Saxer nelle parti più oscure mentre lascia spazio a Sabine Duenser nelle parti più rilassate. Ottimo in questo pezzo il lavoro di batteria con u nsapiente uso della doppia cassa. L'alternanza di parti più cattive a parti più rilassate rende questo il pezzo migliore di tutto il cd. Con Die Zeit viene ripreso il cantato in tedesco e il pezzo è ovviamente più duro del resto, con la batteria in primo piano e le potenti chitarre a dettar legge. Bellissima la strofa con degli ottimi inserti elettronici tra le varie ritmiche delle 2 asce. Come nei pezzi precedenti comunque il ritornello è più soft del resto. Con Black Angel ritorna prepotente la parte più sinfonica del combo per un pezzo lento e gothic con comunque una parte centrale veramente pesante. L'intro di Devil Inside You è un buon connubbio di elettronica e parti sinfoniche, comuqnue spazate via dalla pesante strofa. Rebirth ha dei piccoli accenni di parti più ariose con delle melodie più felici che non si adattano al resto e per cui rendono il pezzo un passo falso. Dopo un'inizio non del tutto convincente Are you Missing Me si risolleva grazie a un incremento della velocità e all'alternzanza delle 2 voci. Ballade è praticamente un pezzo di elettronica che risulta di piacevole ascolto anche se forse il tedesco non si adatta alla dolcezza del tappeto sonoro.
In conclusione un gran bel album, con degli ottimi spunti ben sviluppati e una varietà di fondo che rendo questo lavoro piacevole da ascoltare parecchie e parecchie volte

Recensione di Simone Bonetti

tracklist

1. Der Letze Tag
2. Anger
3. Lost Soul
4. Perfect Love
5. Heart in Chains
6. Die Zeit
7. Black Angel
8. Devil Inside You
9. Rebirth
10. Are you Missing Me
11. Ballade