Il lavoro del recensore è sempre un continuo rollercoaster, passi da gruppi orrendi a splendide sorprese, e cosi’ e’ capitato con questi Hybrid Resolution.
Dopo aver recensito ultimamente gruppi modesti, questi Hybrid Resolution con il loro ep d’esordio mi hanno colpito come un fulmine a ciel sereno; freschi, potenti, preparati e con molte idee, con anche tanti “omaggi” nelle loro tracce ai loro numi tutelari.
Gli Hybrid Resolution ci propongono un Symphonic gothic metal di sicuro impatto; a meta’ tra i Within Temptation di Mother Earth o del loro splendido live con l’orchestra, i Nightwish piu’ oscuri del periodo Wishmaster o anche di alcune tracce di Once e altri epigoni quali gli Epica di Simone Simons o i Theatre of Tragedy piu’ diretti e meno sperimentali.
“Et Lux” apre l’ep con un intro maestosa, sinistra al punto giusto, piena di pathos e di attesa; tutto pronto a esplodere in “Free me”, che con piglio diretto e forte, con una sezione ritmica di tutto rispetto che spinge e la splendida voce di Monica a guidare questo rituale!
Unico appunto la chitarra un po’ troppo trattenuta di Andrea, capisco che essendo il master mind non voglia strafare ma avrei gradito un po’ di potenza in piu’ e un poco di dinamismo in piu’ ma resta sempre un gran pezzo.
FENOMENALE e’ “Passion Lost” un sapiente mix di Within Tempation e Nightwish, tutto mescolato con maestria, con intuizioni molto azzeccate e un gusto per la melodia e la magniloquenza a dir poco sopraffine; certo l’Italia è il paese dove e’ nato il melodramma ma pochi hanno l gusto di Andrea nel fondere questi elementi con il caro vecchio hm.
Altro pezzo da 90 e’ “Soul Reborn” dove la voce di Monica cattura, rapisce, e ferisce per quanto pathos alberghi in quelle corde vocali; degna di menzione come sempre la sezione ritmica, un martello degli dei che non lascia nulla al caso, senza peraltro strafare in inutili preziosismi, e i solo di Andrea sempre molto tecnici ma mai ridondanti!
A chiudere l’ep troviamo “wait for me” e anche qui gli Hybrid Resolution fanno ancora centro; il pezzo è potente, maestoso e barocco quanto un ballo nella Venezia del ‘600, la voce di Monica da’ il meglio di se’ e qui Andrea con grande maestria fa un uso del synth e delle tastiere che valorizzano ancora di piu’ l’operato fin qui eseguito; c’e’ tutto per restarne ammaliati!
Nella bio i ragazzi avvertono che stanno per fare uscire il loro cd d’esordio, e noi non faremo altro che attendere quest’ottima promessa tramutarsi in solida realta’! Complimenti!
Recensione di Lorenzo C.
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