Tra le primissime uscite di questo neo 2005 abbiamo quella dei nostri connazionali tirolesi Graveworm. Un cambio di line up che ha visto l'avvento di un nuovo chitarrista ha portato nella band un nuovo modo di concepire le canzoni basando la composizione dei pezzi non più sulle tasitere ma sulle chitarre. Tutto questo ovviamente ha inciso molto sul risultato finale anche se il cambiamento non ha propriamente stravolto lo stile del combo italico. Un alone quasi mistico attornia comunque questo album già dal curioso titolo, Utopia sarebbe stato troppo banale e la band allora aggiunge un suffisso [N] che prende un significato tutto personale come poi spieghrà il singer Stefan in sede di intervista.
Ma vediamo ora di analizzare il nuovo full lenght della band che si apre con una violenta "I-The Machine" che parte con ritmi serrati per poi cedere il passo a parti di tastiera ed allo scream di Stefan rimanendo comunque abbastanza in linea con il "vecchio" sound Graveworm. La titletrack "[N]Utopia" raccoglie un pò il senso dell'album e fa capire in qualche modo che il cambiamento c'è stato anche se il gruppo è ancora quello dei passati album e Sabine Mair è qui per ricordarcelo. Per avere un'idea sulla nuova strada intrapresa dobbiamo passare alle due seguenti tracce. "Hateful design" a mio avviso è il brano più riuscito in questo tempo, dove la chitarra sprigina potenti riff di matrice thrash e tutti gli altri strumenti la seguono a ruota. La successiva "Never Enough" è sulla stessa scia, anche se in modo meno evidente, e si candida anch'essa come uno dei migliori brani dell'album.
Uno sguardo al passato con "Timless" dove ai riff violenti vengono scelte delle melodie quasi gotiche. Ottime le prestazioni del gruppo anche su "Which Way" e la successiva "Deep Inside" anch'esse più melodiche rispetto alla linea dell'album ed alla successiva "Outside Down" dove riaffiorano il riffing più moderno (sempre se rapportato allo stile della band). A chiudere "MCMXCII" che riassume un pò quanto detto fin'ora dato racchiudendo tutti gli elementi chiave sia vecchi che nuovi.
Un lavoro decisamente interessante, che molti apprezzeranno anche se come tutte le novità farà storcere il naso agli amanti di "As The Angels Reach The Beauty" e "Scourge Of Malice". Non resta che godersi [N]Utopia, dove passato e presente si fondono ed anche se ad un primo ascolto può non rispecchiare le aspettative dei fans ad un attento riesame privo di pregiudizi rilascerà forti emozioni.
Recensione di Paolo Manzi
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