Da Vicenza chi arriva “taste of Victory” ad opera dei Joyless Jokers; si tratta di un terremotante death metal, alle volte melodico, ricordano molto i Soilwork meno melodici e piu’ quadrati, con una voce, quella di Thomas Girardello che mette i brividi per cattiveria e forza d’impatto.
Otto tracce che si attestano tutte intorno ai quattro minuti, a voler significare quanto i ragazzi riescano a dire tutto e in maniera compiuta in pezzi brevi ed estremamente diretti; non ci sono fronzoli, non c’è voglia di piacere per forza al pubblico che mastica solo death melodico, o quello ancor piu’ modaiolo e becero del “metalcore”; qui la formula è una sola, QUALITA’!.
Tutto il mood del disco è uniforme, c’è una furia, una violenza che non genera caos ma un wall of sound di tutto rispetto e questo grazie ad una granitica sezione ritmica formata da Matteo Ioverno e dallo stesso Thomas che, oltre al microfono, si occupa delle parti di basso; ma non nominare anche i due chitarristi che fanno di ogni traccia una “perla” musciale sarebbe criminale, basti ascoltare i breaks e i solos di “murder” per capire quanta qualita’ e quantita’ sia presente in questo disco.
Sia in “Murder” sia in “Scream” la ciliegina sulla torta la mette Jader girardello che, con le sue tastiere, mai improntate alla facile melodia o al semplice riempitivo, ricama melodie e passaggi “electro” che spiccano all’orecchio dell’ascoltatore.
“Point” ricorda molto i Dark Tranquillity di Haven, o i Dark Tranquillity meno electro di “Character” dove la potenza e la forza delle chitarre li riporta ai primordi del genere; grande melodie ma anche granitici riffs a sostegno della lacerante rabbia di Thomas.
Non c’è un calo di ritmo, non c’è calo d’attenzione, la forza di questo cd è anche questa, compatti, quadrati, “focused”, completamente concentrati e convinti, difficile trovare trovare difetti anche in canzoni come “Whispers” o “Hopelss” dove il canovaccio viene seguito e rispettato, dove la band è un tutt0uno, dove volienza, rabbia, furia e melodia costituiscono anima corpo e sangue.
“I’ll watch” si concede in alcuni spunti piu’ melodici e aperti, come nel riff che spezza il pezzo o nei passaggi di synth che cercano di stemperare il clima plumbeo.
In definitiva questi Joyless Jokers li attendiamo volentieri a calcare i palchi anche dalle nostre parti per poter assaggiare dal vivo la forza terremotante di questi vicentini tanto scandinavi nei suoni, quanto italiani nella ricerca della melodia non fine a se’ stessa, ancora bravi!
Recensione di Lorenzo C.
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