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Aeternal Seprium - "Against Oblivion’s Shade" (Nadir Music/Audioglobe/Masterpiece Distribution)

Line up:

Stefano Silvestrini: voce
Leonardo “Unto” Filace: chitarra
Adriano Colombo: chitarra
Santino Talarico: basso
Matteo Tommasini: batteria
 

voto:

8
 

recensione

FINALMENTE!

Naturale gridarlo, dopo quasi tredici anni di attività, dalla prima incarnazione a nome Black Shadows, due spettacolari demo, il primo del 2007 ed il successivo datato 2010, sotto il monicker di Aeternal Seprium, i cinque della provincia di Varese giungono al davvero agognato debutto per Nadir Music, condensando in un solo dischetto la loro produzione più che decennale.
Heavy Metal Epico ma assolutamente variegato, questa è da sempre la proposta dei ragazzi lombardi, sia nei sette brani già presenti nei demo di cui parlavo poc’anzi, in versione riarrangiata naturalmente, che nelle tre nuove composizioni che completano “Against Oblivion’s Shade”, questo il titolo di un esordio che mi auguro riempirà di gioia i fan di certe solenni sonorità, tanto quanto ha riempito il mio cuore d’acciaio (sì ho scritto una tamarrata e allora?)
Da “The Man Among Two Worlds”, nuovo brano posto come opener, si nota subito la produzione cruda di Tommy Talamanca, che ha dato un volto maledettamente “live” e tagliente al prodotto, creando anche una certa dissonanza con lo stile classico dei Seprium ma, rendendo ad esempio letali le mazzate inferte da Matteo Tommasini, drummer di qualità e quantità, che gioca solo carichi pesanti in questa prima fatica del gruppo, sostenuto a dovere dal suo compagno di reparto Santino Talarico, polipo pulsante della sezione ritmica.
Quel che stupisce davvero, per chi non li avesse mai ascoltati, è proprio la struttura dei pezzi, fatti di tortuosi riff della coppia d’asce Filace/Colombo, con relativa differenza di stili, più irruente Leonardo “Unto” laddove il baffuto Adriano rivela un animo elegante, fondendosi perfettamente nel creare un sound squisitamente personale.
Lasciamo quindi che sia il cantastorie Stefano Silvestrini a trascinarci nel contado insubre da lui descritto e gettiamoci nelle antiche battaglie per la rivendicazione territoriale, come quelle narrate splendidamente nella up tempo “Vainglory”, o ancora “In Sign Of Brenno” e, per finire con “Under Flag Of Seprium”, vero e proprio manifesto dei Sepriesi del Metallo.
Prendo ancora tempo per descrivervi le impressionanti doti del “corto e colto” singer degli Aeternal Seprium, Stefano infatti, oltre ad essere ragazzo di una schiacciante umiltà e simpatia (tengo a puntualizzare come TUTTA la band sia afflitta da questo “male” più unico che raro!), riesce con i propri acuti ad arrivare su fino nel Valhalla, a mio avviso non risultando mai in difficoltà, addirittura lasciando presagire che non faccia nemmeno uno sforzo così immane!
Non mancano neanche episodi più meditativi e melodici, riscontrabili in “Soliloquy Of The Sentenced” e in “L’Eresiarca”, questa totalmente cantata in italiano (a differenza di altre song nelle quali la lingua madre compare sporadicamente), esperimento tra l’altro riuscito pienamente, mi azzardo addirittura a dire più convincente di altre linee vocali del più “malleabile” inglese.
Cito doverosamente anche “The Oak And The Cross”, probabilmente misura dello spettro creativo del Seprio Eterno, così evocativa e celtica, anche grazie all’aiuto di alcuni membri dei folk metaller Furor Gallico, fa perfettamente il paio con le tematiche ancestrali che la caratterizzano.
Tirando le somme, è valsa davvero la pena aspettare tutti questi anni dalla fondazione del gruppo, dato che “Against Oblivion’s Shade” non è un disco da tutti i giorni, nonostante le varie tracce abbiano avuto gestazioni molteplici, l’insieme suona tanto omogeneo quanto battagliero, sottolineando con forza una precisa identità che non è mai mancata agli Aeternal Seprium.
Per coloro che si nutrono in egual misura di Heavy Classico, Power ed Epic Metal, il primo full length dei guerrieri varesini avrà il sapore della vittoria, sotto tutti i fronti e sempre e comunque sotto la Bandiera del Seprio!


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. The Man Among Two Worlds
  2. Vainglory
  3. Sailing Like The Gods Of The Sea
  4. Soliloquy Of The Sentenced
  5. In Sign Of Brenno
  6. Victimula’s Stone
  7. Solstice Of Burning Souls
  8. L’Eresiarca
  9. The Oak And The Cross
  10. Under Flag Of Seprium

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