Axevyper:
True Heavy Metal from Italy
Stand in defense of the Faith.
Passo e chiudo? Vado a casa? No dai, c’è da parlare di “Metal Crossfire”, terza fatica in studio, nonché secondo full length degli Axevyper, dopo l’Ep dell’anno passato, “Angeli D’Acciaio”, completamente cantato in lingua madre.
Le novità in casa viareggino/marchigiana ci sono, ad iniziare dalle nove composizioni totalmente nuove di zecca, oltre al fatto che dietro al drumkit non siede più il macellaio canadese Filippo “Butch” Belli (batterista/cantante dei Fallen Fucking Angels), bensì l’altrettanto preparato Andrea “Burzum” Torrini, che si mette in mostra sin da subito tagliando e cucendo per tutto “Metal Crossfire”.
Se a questo si aggiungono le vocals da “fuori le palle” (e che palle, signori!) dell’istrionico Luca ’Fils’ Cicero, un bassista come Andrea Tognetti, il quale riempie ogni buco con marmoree scale, tanto quanto il Rocco nazionale faceva nel suo periodo di massima attività e, non da ultimo, i due “duellists” Guido Tiberi e Damiano Michetti, che con sommo clangore sferragliano riffs, armonizzazioni e soli, c’è già tutto ciò che un fan dell’ Asciavypera o dell’ Heavy Classico in generale possa desiderare.
Archiviata la sorniona intro “Stygianuclear War”, due botte adrenaliniche ci caricano subito a mille, la “wannabe” titletrack “Crossfire” e “Reign Of Terror”, dove i nostri rileggono da par loro l’operato di bands seminali quali Omen oppure di eroi dell’underground contemporaneo come i portoghesi Ironsword, anch’essi come gli Axevyper (anche se in misura minore) debitori dei Manilla Road più “smanettoni”, intendo quelli di “Open The Gates”, “The Deluge” o “Out Of The Abyss”.
Purtroppo, nota dolens per chi scrive ma non necessariamente per un fruitore di tali sonorità, va segnalato un passo indietro nella produzione, non così cristallina come in “Angeli D’Acciaio” né affilata tanto quanto nel debut album omonimo, fatto che penalizza in primis la prestazione più variegata che mai del frontman Luca, oltre a far risultare il suono delle pelli scarsamente d’impatto, levando un pizzico di carica ad un prodotto che regala comunque innumerevoli emozioni!
Anche se continuo a preferirli quando aggrediscono, sentire la tremenda Speed song “Agents Of Chaos” (come direbbe il Coach: “Well, mia prefferita, ok?”) per il coito immediato, devo dire che ancora una volta i cinque Heavy Maniacs ci hanno regalato ancora perle di Us Metal Cromato e armonizzato, cito l’autobiografica “Heroes For One Night” ma, con maggior trasporto “On Wings Of Glory”, col suo chorus incisivo e dalle liriche ispirate alle epopee della USAF a cura di Guido, sarebbe stata ottima colonna sonora dell’immortale movie “Firefox-Volpe Di Fuoco”!
“Metal Tormentor”, che abbiamo già potuto ascoltare tramite gli attuali mezzi di massa, non fa che aggiungersi al numero delle killer tracks da headbanging sfrenato con le quali i ‘Vypers ci stordiranno dal vivo, anche “Victims Of Tomorrow” fa la sua porca figura, speranzosa e sfiduciata al contempo, narra della caduta del Muro di Berlino con occhio disilluso, incoronata da un altro ritornello emozionale, affidato come al solito alla timbrica Cicerina, elemento che deve acchiappare subito l’ascoltatore, onde evitare un “odio et amo”, data la non convenzionale ugola dello smaliziato singer.
Chiude l’opera “March Of Metal Rockers”, dopo un’intro ingessata e dal tono Manowar, si tramuta in un anthem da chiusura show con abbracci, saluti e baci inclusi, non per tutti s’intende, si continuino infatti a mantenere a debita distanza coloro che non hanno gradito i primi due lavori degli Axevyper, in compagnia di chi cerca suoni iper compressi, effimera e sterile violenza o tecnicismi esasperati, qui si ha ben presente il registro da seguire: Heavy Metal ottantiano e passionale, che annoda la gola dell’appassionato e sdegna l’innovatore.
Fareste bene a trovarvi al fianco della verde e mastodontica Vypera in copertina (partorita manco a dirlo da Mr. Tiberi), poiché i lanciafiamme della Heavy Metal Army sono arroventati per voi!
Recensione di Alessio Aondio
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