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Clairvoyants - "The Shape Of Things To Come" (Valery Records/***)

Line up:

Gabriele Bernasconi: voce
Luca Princiotta: chitarra
Marco Demartini: chitarra
Paolo Turcatti: basso
Manuel Pisano: batteria
 

voto:

8
 

recensione

Quando un articolo determinativo può cambiare radicalmente la sostanza di una realtà: infatti, i Clairvoyants, senza il “the”, non sono più la cover band dei Maiden apprezzata e seguita da molti fan italici (e non solo) della Vergine di Ferro, bensì un preparatissimo e professionale Heavy/Power act giunto al secondo album in studio, dal titolo: “The Shape Of Things To Come”.
Sin dal magnifico e curato artwork di Eliran Kantor, si capisce che il quintetto dei dintorni comaschi non lascia spazio al caso, guardando al particolare, per cercare sempre il meglio nella propria proposta, condizione necessaria per farsi notare anche nel marasma di nuove realtà della scena Heavy odierna.
“No Need To Surrender”, cavalcata travolgente, apre alla grande la nuova fatica dei Clairvoyants, mettendo subito in luce le loro migliori doti, la calda ma aggressiva ugola di Gabriele Bernasconi, gli intrecci chitarristici di Luca Princiotta e Marco Demartini, la precisione chirurgica delle quattro corde di Paolo Turcatti e, dulcis in fundo, il metronomo Manuel Pisano, un ragazzo che, al pari dei suoi compagni d’avventura, si è letteralmente sudato ogni secondo di soddisfazione guadagnata con anni di duro impegno.
Questo a precisazione del fatto che, dinanzi ad un validissimo follower quale “The Shape Of Things To Come”, sarebbe davvero stucchevole e come si suol dire “da italiani”, addebitare il “successo” dei Chiaroveggenti come conseguenza della notorietà e delle collaborazioni avute in passato grazie alle innumerevoli date da tribute band, oltre ad evidenziare il fatto di non essersi documentati nemmeno con il debut “Word To The Wise” di tre anni fa.
Tornando alla musica vera e propria, il solido mix di Heavy e Power melodico contenuto negli undici solchi della qui presente nuova fatica colpisce subito per la fruibilità con la quale vengono assimilati al primo passaggio sia mid tempo anthemici come “I Don’t Believe Their Lie” oppure “The Only Way Out Is Through”, così come episodi più diretti ma ugualmente efficaci, vedi “To Heaven And Back” e “Prometheus”.
Anche nelle scelte delle ballad o semi tali i Clairvoyants non temono stecche, “Sinner’s Tale” e la lunga conclusiva “Horizon Calling” si rivelano sognanti e malinconiche il giusto, anch’esse adatte per tributare il giusto plauso alla premiata ditta Princiotta/Bernasconi, il primo per la parte musicale ed il secondo per le liriche, improntate verso storie di esperienze e rivincite personali, un’ introspettività magari inusuale ma di sicuro appropriata anche per le sonorità dei ragazzi lombardi.
Se ancora nutrite dei dubbi sulla bontà del prodotto “The Shape Of Things To Come” andate a sentirvi la title track, dall’incipit che più classico non si può, che spiana la strada all’ennesimo ritornello che ti si stampa in testa, il tutto con una notevole e massiccia attenzione per gli arrangiamenti, particolare per altro riscontrabile in tutta la durata del platter in questione.
Qualche tempo fa un amico mi disse una frase che reputo attinente all’argomento trattato, in modo saggio mi chiese: “Ma scusa, perché ancora negli anni duemila io dovrei spendere gli stessi soldi per comprare un cd di qualcuno che ha registrato malamente ed in quattro e quattr’otto, quando allo stesso livello underground ci sono realtà ottimamente prodotte e studiate nei dettagli?”.
Bene sappiate, ma non c’era bisogno di ribadirlo, che i Clairvoyants appartengono in toto alla seconda categoria in questione, ovvero di coloro che ricercano sempre il meglio sia a livello strumentale che di sound, confezionando un secondo capitolo di certo non alla spasmodica ricerca dell’originalità ma, che certamente li conferma a gran voce come una band capace di scrivere dei gran bei pezzi di Heavy Melodico, in bilico fra Lande e i Maiden di metà carriera.
Bentornati ai Clairvoyants quindi, sempre senza articolo s’intende!


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. No Need To Surrender
  2. I Don’t Believe Their Lie
  3. Endure And Survive
  4. Just The Same Story
  5. The Shape Of Things To Come
  6. Prometheus
  7. The Only Way Out Is Through
  8. Sinner’s Tale
  9. To Heaven And Back
  10. Here Today Gone Tomorrow
  11. Horizon Calling

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